Pongo inizialmente un quesito. Le denunce di Paolo Dorigo (e di
altri torturati come si vede nel sito http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/
oppure http://www.avae-m.org/)
sono frutto di fantasie? Paolo Dorigo è un pazzo. Se sì, lo si dica
apertamente. Se invece si ritiene che la controrivoluzione
preventiva si è ulteriormente sviluppata (e io sono di questo
parere) lo si dica apertamente e lo si denunci. Lo so che per
molti compagni (sicuramente in buona fede) certi argomenti possono
apparire fantascienza. Ma non è fantascienza. L’ex presidente degli
U.S.A Clinton, il 03.12.1995, dopo le proteste del Comitato dei
sopravissuti degli esperimenti di controllo mentali su esseri umani,
ha chiesto ufficialmente scusa al paese ed alle vittime di questi
esperimenti. Ma allora chi ha interesse a non porre sul serio
queste denunce? Nell’esposto denuncia fatto da Paolo Dorigo contro
Alberto Fragomeni + altri ed ignoti, scritto tra il marzo e maggio
del 2004 mandata al Dr. Guarinello Sost. Procuratore c/o la Procura
della Repubblica di Torino, tra le tante cose si denuncia la
presenza dei servizi quali DIA, SISDE, SISMI, UGICOS, CESIS e altri,
attraverso personale con doppio stipendio che trasforma le carceri,
in particolare quelle del circuito di massima sicurezza 41 bis, in
strutture di regime dipendenti dai ministeri degli interni e della
difesa, stile “segrete” (qualcosa che potrebbe configurarsi come una
struttura di tipo gladio
1°). In questa denuncia si parla di
Marino Sacchetti, “detenuto” a Biella. Sacchetti, carabiniere per 7
anni, amico di un prete italiano ucciso in Perù dai maoisti (si
tratta di Alessandro Dordi Negroni di Bergamo) da carabiniere ha
lavorato prima come scorta e poi 4 anni sui Monti Berici come scorta
in caserma Nato di radiocontrollo, poi si è “licenziato”
(ufficialmente) è stato successivamente guardia giurata e miliziano
in Croazia. Un curriculum di un agente dei servizi. Rifaccio la
domanda a chi interessa a denigrare Dorigo? Magari qualche
“rivoluzionario” o “antagonista” pensa che senza rivoluzione non si
può fare niente? Che questo tipo di denunce siano fuorvianti e
borghesi? Io penso, come comunista marxista – leninista – maoista
che l’essenza della lotta politica per un Partito Comunista è la
lotta per il potere politico, ma che questa deve essere preparata
adeguatamente, non come vorrebbero gli economicisti spingendo la
classe operaia, il proletariato e le masse popolari a lottare solo
su obiettivi economici ma lottando sulla totalità delle
contraddizioni sociali: “Il proletariato diventa rivoluzionario solo
poiché (…) interviene in tutte le manifestazioni della vita sociale
come guida di tutte le masse popolari e sfruttate” (Lenin; Tesi sui
compiti fondamentali della Congresso dell’Internazionale Comunista).
Mi viene da pensare che denigrare Dorigo potrebbe essere un
favore da parte di alcuni realtà che si spacciano per antagonisti se
non addirittura rivoluzionari a soggetti istituzionali/politici per
una trattativa nascosta verso una forma di amnistia e il riciclaggio
di un ceto politico “rivoluzionario”. Sono follie questi miei
sospetti? Non scordiamoci che nella storia del movimento
rivoluzionario italiano degli anni ’70 è pieno (a partire dai gruppi
dirigenti delle organizzazioni rivoluzionari) di pentiti, dissociati
e soluzionisti. Posso sbagliare? Me lo auguro di tutto il cuore. E
pura paranoia la mia? Magari indicatemi un psichiatra.
2°
Biella, viene a pensare (e a pensare male come diceva Andreotti
spezzo ci azzecca) che la questione dei libri sia una diversione
rispetto alla lotta che Dorigo stava attuando. Infatti Questa
faccenda dei libri viene risolta da Margara con un convegno a Biella
del luglio 2005, mentre sulla vicenda di Dorigo gli manda dei
“saluti” tramite il psichiatra Casagrande (uno che scappa appena
arrivano le prove radiologiche delle sue denunce). Una denuncia
come quella di Dorigo viene proprio adesso che stanno emergendo con
i casi Abu Omar e soprattutto Telecom, l’emergere di una struttura
parallela (magari collegata con quella presenti nelle carceri).
Nel corso dell’inchiesta sul rapimento di Abu Omar si appurato
che, mentre ufficialmente, il SISMI rifiutò di offrire la propria
collaborazione alla CIA, si mosse parallelamente il gruppo
capeggiato dal numero 2 del SISMI Marco mancini e formato dal
vecchio collega Giuliano Tavaroli e dal comune amico Emanuele
Cipriani. Sia il passato di Mancini, all’ombra del famoso colonnello
Bonaventura nella Divisione Pastrengo dei Carabinieri, sia i legami
intimi di Cipriani con la famiglia Gelli. Dunque si potrebbe
sollevare il velo su una struttura parallela che svolgeva attività
di sorveglianza e intercettazioni per contro della CIA, nell’ambito
della cosiddetta “guerra al terrorismo” e condotta con mezzi
illegali sul suolo italiano (magari le intercettazioni dei politici
possono essere riconducibili a ordini atlantici). Lo strano
“suicidio” di Michele Bove, il responsabile si sorveglianza di TIM
che apparentemente si lanciò da un cavalcavia al centro di Napoli il
21 luglio, in pieno giorno raggiunge una dimensione sinistra
all’affare. Bove era un collaboratore degli inquirenti proprio sul
caso Abu Omar. Un “suicidio” simile era avvenuto in Grecia l’anno
scorso: vittima, un ingegnere informatico di Vodafone, Costas
Tsalikidis, che aveva scoperto un sofisticato software collocato
nella rete di telefonia mobile della compagnia, che permetteva di
spiare le telefonate del capo del governo e altri ministri,
funzionari, attivisti contro la guerra ecc. Tsalikidis fu trovato
appeso ad un cappio legato alle tubature del proprio bagno. Questo
tipo di morte rientra nella stessa tipologia della morte di Landi. E
parlando di misteri, non bisogna dimenticare che non ci sono notizie
sulla sorte di Davide Cervia, giovane geniale e promettente tecnico
italiano di guerre elettroniche, che venne sequestrato in Lazio il
12 settembre 1990. Devo precisare, per correttezza che escludo i
compagni militanti BR-PCC o i militanti rivoluzionari o condannati
per BR-PCC che si trovano in 41 bis al 28.03.06. siano partecipi da
ogni trattativa (Dorigo ha mantenuto un’ampia nonostante le diverse
impostazioni un’ampia corrispondenza con la compagna Nadia Lioce).
Un'eventuale trattativa avverrebbe alle loro spalle. Una
denuncia di tutto quello che sta avvenendo nelle carceri (e perciò
della tortura elettronica) può solo giovare alla loro resistenza
contro le politiche di annientamento in atto nelle carceri verso i
prigionieri rivoluzionari e i proletari prigionieri.
IPOTESI
Tutto questa vicenda di torture e
segreti stato nasce dall’azione di Aviano. E’ la prima volta che in
Italia viene attaccata una base americana, base militare presidiata di una importanza a livello europeo (ci sono armi nucleari,
retrovia degli attacchi imperialisti)
3°. Nel documento di
rivendicazione dell’azione di Aviano c’è una novità. Il sostegno
alla Guerra Popolare in Perù, è la prima volta che con la sigla BR
si onora il maosimo. Dorigo subito dopo l’arresto si è dedicato
alla solidarietà (anche con traduzione di testi) alla Guerra
Popolare in Perù. Su questo lavoro sul Perù , è stato combattuto
come non mai in carcere e tuttora i sabotaggi soprattutto a questo.
In sostanza, voler rompere sulla cappa di silenzio voluto da
tutte le parti politiche contro la Guerra Popolare in Perù
4°.
Altro elemento che non si deve dimenticare e può aiutarci.
Sacchetti come diceva prima sosteneva di essere stato amico di un
prete ammazzato dai maoisti, che sia vero o meno che conosceva
questo prete, è indicativo che la provocazione riguarda il Perù.
Un’indicazione dell’importanza della Guerra Popolare in atto in
questo paese. Pensiamo all’Operazione Lima. Voluta da Craxi,
scriveva a proposito il sen. Bruti nella relazione della Commissione
parlamentare antimafia sulla presenza di Gladio in Sicilia: “In base
a ciò che sappiamo l’operazione è stata del tutto clandestina. Essa
ha implicato il rapporto con uno Stato estero, al di fuori di ogni
protocollo. Con ogni probabilità, il ministro degli Esteri e il
Ministro della Difesa ne sono rimasti all’oscuro, così come deve
essere rimasto all’oscuro il Cesis”. Nel 1987 il SISMI, il servizio
segreto militare italiano, arriva a Lima, capitanato dal maresciallo
Vincenzo Li Causi, uomo di fiducia del generale Paolo Inzerilli,
responsabile di Stay bheind, ovvero Gladio. Porta con sé, oltre a
tecnici esperti, armi e apparecchiature tecnologiche sofisticate
come ponti radio e sensori a raggi infrarossi, per un valore di
cinque miliardi di lire italiane. Lo scopo della missione era
proteggere il presidenze peruviano Alan Garcia (dell’APRA membro
dell’Internazionale Socialista) da un possibile colpo di mano da
parte delle forze armate e dare la caccia a Abimael Guzman.
Quando Li Causi torna in Italia assume le funzione di capo
centro del Centro Scorpione istituito a Trapani (struttura Gladio).
L’attività del Centro Scorpione non è mai stata chiara anche per la
presenza di un aereo superleggero, di cui non si individua la
funzione (nello stesso periodo a Trapani ci fu l’omicidio Ristagno e
qualche anno prima nel 1985 l’attentato al giudice Parleremo che
stava indagando su logge massoniche coperte). Nel 1993, il
maresciallo Li Causi morì nel corso della missione ONU in Somalia in
un agguato
5°. Perciò l’ipotesi che Paolo Dorigo tra i tanti
motivi viene torturato sia l’azione di Aviano (osare attaccare una
base militare U.S.A.
6°) e la solidarietà alla Guerra Popolare in Perù e negli altri paesi. Attività che serve anche nelle metropoli
imperialiste a mantenere aperta una prospettiva rivoluzionaria.
Perciò ritengo o si dica pubblicamente che tutte queste denunce
sono frutto di fantasia o di pazzie dovute al lungo soggiorno in
carcere di Paolo Dorigo, o se si persevera nella politica di dire
Paolo Dorigo è un pazzo o un malato, viene il sospetto che ci sia
dell’altro, qualcosa di losco.
NOTE
1° Nella controinchiesta di Paolo Dorigo come esempio
lampante c’è uno schema ampiamente illustrativo delle connessioni
della banda Maniero affiliata alla mafia siciliana e turca ed ai
servizi americani tramite il SISMI ed ufficiali ROS, alla questura
veneziana, e della responsabilità di Maniero della liquidazione di
altre bande di rapinatori che davano fastidio nel territorio con
spiate mirate che servivano ad ucciderne i componenti da parte della
polizia. 2° Dorigo ha un ricordo (che è anche una denuncia)
molto pesante, nell’aprile 2001 in un volantino fatto da un
detenuto politico molto noto fatto circolare nel movimento Sacchetti
viene spacciato come compagno assieme quello di Aldo Giuseppe
conclamato collaboratore di giustizia. Questo detenuto protegge
Sacchetti anche quando Paolo gli dice che è stato carabiniere e per
alcuni mesi fa socialità con lui. Subito dopo comincia la tortura
dopo che si accorgono che la socialità con Sacchetti mira ad una
aggressione pesante. Cose che sanno, in quanto le rivendica, ma non
viene denunciato. Come mai? Aspettavano l’aggressione a Sacchetti
per poi spedirlo in qualche reparto psichiatrico così finalmente si
esplicita in maniera chiara che Dorigo è un pazzo? 3° C’è stata
tutta una letteratura che vede l’azione contro Aviano come una
“stupidaggine”, “fatta male”, “fatta da dilettanti” ecc. In sostanza
si tratta di denigrare, un’azione militare contro una base U.S.A.
(tra le righe si potrebbe interpretare “che hanno voluto osare
troppo”). Invece se si legge la sentenza, si comprende la
complessità dell’azione, anche se Dorigo stesso ne ammette limiti ed
errori, nel documento del 1995, a Trieste. 4° La sinistra
italiana ha sempre appoggiato le FARC colombiane e il EZLN. Il
Partito Comunista del Perù è sempre stato considerato “terrorista” e
“legato al narcotrafico”, cosa del tutto falsa: l’EPG-EPL ha spesso
giustiziato narcotraficanti e delinquenti colpevoli “di delitti
contro il popolo”. 5° Per notizie inerenti all’Operazione Lima:
G. Naria Sendero Luminoso Tullio Pironti Editore stampa nel 1994,
Giuseppe De Lutiis Il lato oscuro del potere Editori Riuniti
stampato nel 1996. 6° Chi tocca gli USA si scotta, come non
dimenticare le torture ai compagni delle BR dopo il rapimento
Dozier.
SACCHI MARCO
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