Dossier sul
controllo mentale e sulla tortura tecnologica in
Italia
1° edizione, completa,
25-9-2006, Spoleto
Michele Fabiani si trova in carcere dal 23 ottobre 2007 accusato di falsità dai Ros di Ganzer, storico repressore emergenziale di giovani antagonisti e solidali
cliccare qui per la copia web del dossier AVae-m 2007 Il nazismo soft
cliccare qui
per gli Atti
congressuali AVae-m 28-29-30 settembre 2007
a
cura di Michele
Fabiani
Con la
collaborazione dell’AVae-m,
di Paolo Dorigo, Maurizio Bassetti, Marco
Sacchi
premessa
Questo dossier
vuole essere esaustivo e sintetico insieme. È stata data la massima cura alle
notizie, tuttavia non è stato possibile sfuggire totalmente ai sabotaggi a
questo lavoro,
come nei
confronti di praticamente tutti gli atti della AVae-m.
indice
-
IL CONTROLLO
MENTALE
-
ALCUNE STORIE E
IMMAGINI
-
INTERVISTA A MAURIZIO
BASSETTI VITTIMA DI TORTURA TECNOLOGICA
-
CHI SONO I TORTURATORI
?
IL CONTROLLO
MENTALE
Sembra fantascienza, ma con ogni probabilità si tratta
di avvenimenti reali. Il fenomeno è di quelli che dovrebbe sconvolgere chiunque,
ma invece non fa affatto “notizia”: ci
sono nel mondo, in migliaia di casi negli Stati Uniti, e in Italia, persone che
sostengono di subire tortura tecnologica. In altre parole essi denunciano di
subire degli attacchi a distanza, di sentire voci e di essere influenzati nella
loro vita quotidiana. Le persone o agenti che praticano questi atti, lavorando
in gruppo, sono chiamati stalker, termine utilizzato
in numerosi siti negli Stati Uniti, che propagandano queste “attività” nelle
quali sarebbero coinvolti anche minorenni..
Sono dei pazzi coloro che denunciano di essere vittime
di questi strumenti ? Noi crediamo di no e stiamo lavorando a questo dossier per
dargli, almeno, lo spazio che altrove non hanno trovato e per veicolare le loro
ragioni.
I progetti CIA e le ammissioni di
Clinton
Cominciamo col dire che è ormai “pubblicamente noto” (le
virgolette sottolineano la ristrettezza del pubblico) che, dopo gli esperimenti
particolari su esseri umani nei campi di concentramento nazisti, dagli anni ’40
la CIA e anche il Kgb hanno iniziato esperimenti di controllo mentale via radio,
e dagli anni ’80 la CIA ha dato vita ad un progetto relativo ad MK-Ultra che
sperimenta la possibilità di controllo celebrale, con microspie sottocutanee, su
animali ed esseri umani. Per altro
la CIA ha assunto numerosi nazisti subito dopo la seconda guerra
mondiale. Il Congresso americano, nel 1972 e nel ’74, ha iniziato a ricevere
proposte di utilizzo del controllo mentale su larga scala con
sistemi sottocutanei, in particolare da Burton
e José Delgado, che oggi vive in Spagna.
A Milano inoltre sarebbe transitato nel 1974 il notissimo criminale di guerra
Mengele, all’epoca ancora vivo. I primi detenuti a fare da cavia per
questi esperimenti ufficialmente si sostiene siano stati sottoposti a queste
ricerche dal 1990, in realtà parrebbe che già dall’inizio degli anni ’80 ciò
fosse già attuato. Si parla di esperimenti iniziati
in Svezia alla metà degli anni ’80 e negli Stati Uniti tra la fine degli anni
’80 e l’inizio dei ’90. A ciò ha dato spazio anche la tv, sia pure
raramente, con i programmi Stargate
del 4-5-2003 su LA7 e La storia siamo
noi del 14-12-2003 su RAI3; in particolare la prima trasmissione ha parlato
dell’uso di questi strumenti sul nazista americano responsabile della strage di
Okhlaoma, McVeigh, mentre nella seconda si è
parlato anche del trattamento cui fu sottoposta Patricia Hearst, figlia di un
miliardario americano, sequestrata, dai “simbionisti”. Non solo: l’ex presidente degli Stati Uniti d’America
Clinton, nel 1995, dopo le proteste del Comitato dei sopravvissuti degli esperimenti
di controllo mentale su esseri umani
ha chiesto pubblicamente scusa al paese ed alle vittime di questi
esperimenti, affermando che non se ne sarebbe più fatto uso. Ma Dorigo in un’intervista al
Corriere Romagna del 14 aprile 2006 riferisce che da sue
fonti ha appreso che a Torino, alcuni fisiopatologi sarebbero andati a
fare questi esperimenti negli USA su detenuti sin dal 1995, riferendone agli studenti.
Tuttavia nonostante si interessino ai detenuti
americani, Nessuno tocchi Caino,
associazione gestita dai Radicali ove lavorano terroristi neri in semilibertà,
non ha mai prodotto alcuna documentazione su queste cose.
Alcuni testi di
approfondimento
Tra
i dossier di approfondimento segnaliamo la Controinchiesta di Paolo Dorigo (www.paolodorigo.it/index-links1.htm) e quello dell’Agenzia Ricerca Economico Sociale (
A.R.E.S. http://www.ares2000.net/) dell’ottobre
2005. I carceri, i manicomi e la psichiatria ne risultano il laboratorio di
questi esperimenti, la società civile il punto di arrivo e servizi segreti
carcerari la base operativa. Un interessante lavoro è stato pubblicato
dall’“Associazione italiana, scientifica e giuridica, contro gli abusi mentali,
fisici e tecnologici” (Aisjca): nel sito
www.aisjca-mft.org è pubblicato e continuamente aggiornato il libro It's
Abuse NOT Science Fiction, edito dalla Libreria Editrice Cortina Torino, in
cui si raccolgono storie internazionali di abusi tecnologici. Consigliamo di
leggere anche la ricerca di Romano Nobile, appunto di ARES2000, La
tortura nel bel paese, per le Edizioni Malatempora. Gli esperimenti della CIA e il progresso della tecnologia
testimoniano la concreta possibilità del fenomeno, ovvero che nel terzo
millennio ci sono scienziati che sono in grado di influenzare l’attività delle
cellule nervose. Si pensi come esempio agli episodi di protesi e chip che, una
volta impiantati negli arti ne
ordinano il movimento a computer. Negli
USA sono in fase di sperimentazione dei chip neurali su persone paralitiche,
grandi circa 2mm, in grado di recepire segnali elettronici ed inviarli al
computer che li traduce. Un altro esempio è rappresentato dagli esperimenti
del prof. Warwick, inglese, il quale si è volontariamente sottoposto 2 volte
insieme alla moglie, all’impianto di chip per
comandare a distanza le cose ed effettua esperimenti che dovrebbero portare,
secondo lui, alla telepatia
elettronica entro il 2012, mentre quanto denunciano le vittime porta a
pensare che queste forme, anche in forma passiva e non eludibile, esistano già.
L’aspetto anche sessuale e di coppia di questi
trattamenti è testimoniato dal libro cult della letteratura in materia, O’Brien
– Phillips, Trance formation of America, Macroedizioni, in cui, come in
Garage Olimpo, .la torturata va in sposa al torturatore (argentino in
questo caso, della CIA in Trance …). Tra i testi da segnalare, Marco
Costa, Psicologia militare, Franco Angeli; i manuali sulla PNL;
Andrea Moro, I confini di Babele, Longanesi; Bottaccioli,
Psiconeuroimmunologia, Edizioni Red !; i libri sulla vivisezione;
alcuni titoli della Shake edizioni e la rivista cyber italiana
Decoder; Hyland, I segreti perduti della tecnologia nazista,
Newton & Compton editori; Offeddu, Il potere del domani, Council
finance group; Nel cinema, qui vicino alla realtà più di quanto non si creda, i
film da citare sono numerosi, tra questi indichiamo Matrix, Mission
impossibile 2, Frequency (consigliato a Dorigo dal direttore
del carcere di Spoleto !), Minority report, The Manchurian
candidate, Bait-L’esca, Hypnosis, The final cult,
Nirvana, Brubacker, Farenheit 451, Sorvegliato
speciale, ed un terribile film di Frankenheimer sulla sostituzione di
persona, Operazione diabolica; inoltre gli articoli contenuti nella
Rassegna scientifica AVae-m ed in altri siti specializzati. Per quanto riguarda
il teatro, vi sono alcuni spettacoli minori, mentre l’AVae-m sta mettendo in
cantiere 48 ore di due torturati.
Controllo mentale diretto, subliminale e
primario
Marcello Panio, autore anche del sito http://www.disinfornazione.it/, nel
suo libro Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale, Macroedizioni, ha dedicato un intero capitolo al
fenomeno del controllo mentale (cfr. capitolo 10) in cui
divide il fenomeno in controllo mentale diretto, controllo mentale
subliminale, controllo mentale primario: il diretto è il tipo di
controllo “classico”, quello di cui parliamo nella gran parte di questo dossier,
provocato da MK-Ultra, ma anche da farmaci come il ritalin
usato nelle scuole USA per controllare
i bambini troppo distratti o/e vivaci; il controllo subliminale
avverrebbe tramite l’uso di elettrodomestici per uso commerciale, come la TV e
il computer in particolare, dove è ormai nota la diffusione di pubblicità e siti
internet con spot subliminali che illegalmente mandano messaggi
particolari, invisibili dagli occhi, ma percepiti dal cervello che influenzano
le operazioni dell’intelletto; il controllo mentale primario si attuerebbe
tramite la contaminazione di acqua ed alimentari con sostanze tossiche che
indebolirebbero le capacità di reazione dell’organismo, una di queste sostanze è
il fluoro, diffusa in alimentari e dentifrici, secondo Panio era già noto ai
nazisti che ripetute dosi di fluoro contribuiscono alla spersonalizzazione
dell’individuo.
Marcello Panio afferma anche che la NSA, agenzia di
controspionaggio USA, avrebbe delle attrezzature in grado di controllare le
emissioni bio-elettriche del cervello.
Se fosse vero che chiunque può
subire interferenza cerebrale con
armi della NSA, allora la Corte di Norimberga dovrebbe essere riaperta subito
per tutti i dirigenti responsabili negli Stati Uniti, di queste armi, la NATO
sciolta, le forze multinazionali rimandate a casa. Come mai nessuno ne parla,
allora, mentre tantissimi protestano contro le guerre mosse dalle stesse
compagini ?
Nel
presente dossier non approfondiremo particolarmente comunque il tema di forme di controllo mentale
indirette, in quanto ci interessa in particolare denunciare quelle forme
violente di tortura tecnologica tese a colpire un singolo individuo, sono le
torture meno conosciute, genericamente giudicate come fantascientifiche,
pertanto è su di esse che preferiamo porre la nostra
attenzione.
In
ogni caso, la provata presenza quotidiana di forme subdole e implicite di
influenza e controllo mentale resta certamente una problematica degna di
rilievo. Ancor di più questo vale nella nostra società moderna, post e
super-industriale, dove la psichiatria, la pubblicità, la contaminazione
alimentare sono elementi onnipresenti nella nostra vita.
I risultati degli esperimenti su 8 detenuti messicani in
un documento segreto dell’IBM
Alfredo Lissoni nel suo libro Nuovo ordine
mondiale (Edizioni Segno) cita il sito http://www.theendofline.org/, in cui
verrebbe riportato un documento dell’IBM riguardante l’impianto di sonde su
prigionieri messicani. Il documento viene presentato come assolutamente
riservato, di livello sicurezza 9.
Il tempo impiegato per la realizzazione dell’intervento, secondo tale
segretissimo documento, sarebbe di 60-90 minuti, ma le speranze dei tecnici
sarebbero indirizzate nel ridurre in futuro questo tempo anche del
60%.
Questi alcuni dei risultati ottenuti, sempre secondo il
documento citato da Lissoni nel suo libro, su 8 cavie
umane:
-
monitoraggio completo dei
comportamenti
-
sonno in stadio di letargo
per un tempo di almeno 18 ore al giorno
-
i detenuti-cavie rifiutano
volontariamente la ricreazione e gli esercizi ginnici
-
i detenuti-cavie se
provocati non reagiscono o risultano meno aggressivi (finché non se ne accorgono, poi avviene il
contrario)
-
nessuna cavia si è accorta
di nulla di quanto gli era accaduto
Anche Lissoni, come Panio, parla di strumenti in
possesso dell’NSA in grado di controllare le emissioni bio-elettriche del
cervello. Queste forme di intercettazione a distanza avrebbero indotto nei
soggetti vittime di questi abusi, impressioni visive che trapassano gli occhi e
sensazioni di essere toccati da fantasmi.
Le ammissioni di un tenente colonnello della guardia di
finanza e di un giornalista consulente dello Stato Maggiore dell’esercito
Nel
libro Le nuove guerre, pubblicato nel 2001 dalle edizione Rizzoli – BUR,
due illustri personaggi dello stato come Rapetto e Di Nunzio (il primo tenente colonnello della
Guardia di Finanza comandante del gruppo anticrimine e tecnologico, il secondo
noto giornalista, capo ufficio stampa della BNL, consulente delle strategie di
comunicazione dello Stato Maggiore dell’esercito) ammettono l’esistenza del controllo
mentale. Il capitolo 10 del loro testo militarista si intitola proprio il
cervello nel mirino, in particolare si parla di metodi di disinformazione
del nemico tramite armi indirizzate alla manipolazione delle opinioni, ma si
parla anche direttamente di controllo mentale con un elenco di strategie
(dall’intervento nell’ambito sociale, all’indebolimento della persona tramite
farmaci, assenza di sonno e cibo, ecc) finalizzate al lavaggio del cervello
dell’individuo. Vengono inoltre citate alcune presunte attività di controllo
mentale dell’agenzia militare statunitense NSA tramite l’utilizzo di
microspie.
Rapetto non è proprio un anonimo personaggio, come ai
molti risulterà. Egli viene citato anche nel libro Beat genetation
di Mario Bolognani (Editori Riuniti). L’autore fa pensare che
Rapetto costituisse una cellula dei servizi segreti insediata nell’AIPA (
l’authority per l’informatica).
Rapetto sembrava alla ricerca di prove contro il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il tutto assume un sapore
drammatico con la scenografica morte del
consulente di Rapetto, il noto informatico Michele Landi, ufficialmente
suicida, ma anche con la lunga catena di suicidi e di
morti improvvise in particolare di numerosi membri dell’Arma dei carabinieri,
dei servizi segreti e della polizia penitenziaria e dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria, specie nel 2002-2003 ma anche
dopo.
Ma
che interesse avrebbero Rapetto e Di
Nunzio, alti esponenti dello
stato nel diffondere certe notizie? Marco Sacchi, che ci ha fornito le
informazioni su questo e su altri paragrafi, ricorda che il libro di Rapetto e
Dinunzio non è affatto facile da trovare, scomparso dalle librerie italiane da
diversi anni ormai. L’ipotesi è che queste pubblicazioni abbiano dei fini
ricattatori, un modo per ricordare allo stato o a qualche losco personaggio
quanto si potrebbe, se lo si desiderasse, far emergere sul proprio conto.
Un’ipotesi affatto priva di
fondamento
L’ipotesi che questi strumenti super sofisticati possano
essere usati per controllare il pensiero non è dunque affatto priva di
fondamento. Inoltre qualora non si creasse un’attenzione adeguata in questa
fase, in cui comunque, TAC e Risonanza magnetica, e
in qualche misura l’EEG, sono ancora in grado di permettere
l’individuazione di questi chip, si corre il rischio di arrivare ad un punto
scientifico in cui siano usati chip a
DNA, strumenti invisibili a questi accertamenti, che sarebbe molto più
difficile e lungo individuare con infinite e costosissime analisi genetiche. A
questo aggiungiamo che nei casi di elettrodi innestati su pazienti epilettici o
schizofrenici, volontari, queste persone non vengono messe in grado però di
disattivare questi elettrodi qualora lo volessero, impedendo così interferenze
non prevedibili di terzi.
Associazione Vittime armi elettroniche-mentali
(AVae-m)
In
Italia si è formata un’associazione che raccoglie tutti coloro che credono o
sostengono di essere vittime di questa tortura: è l’Associazione Vittime Armi
Elettroniche-mentali e si trova al sito http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/.
L’associazione, alla fine di settembre
2006, è in possesso di almeno
28 casi fino ad ora censiti,
complessivamente sono circa 35 i casi di
persone in stato di libertà, di cui appunto 28 considerati certi dalla
AVae-m. Tra questi casi, almeno 5 di persone
interferite non uditivamente. Per qualsiasi segnalazione il recapito dell’AVae-m
è info@avae-m.org.
Vi
sono poi decine di casi censiti da Paolo Dorigo in carcere (cfr. Controinchiesta di Paolo Dorigo
dal carcere, 2002-2005), più vari altri casi di probabili innesti
sottocutanei durante operazioni chirurgiche su altri prigionieri politici (cfr. dvd Laboratorio Rivoluzionario Gatto
Selvaggio, dibattito la cui registrazione è in rete nella pagina di
relazione sulle presentazioni del libro La tortura nel bel
paese), nonché il ricovero in OPG
(ospedali psichiatrici giudiziari) od i suicidi a causa di torture troppo
semplicemente associate al carcere in quanto tale da una certa sinistra
falsamente “garantista”, sin dalla fine degli anni ’70, sia in Germania (Ulrike
Meinhof ecc.) sia in Italia, di cui non si vuol dir nulla (dal caso Bonoconto, ai casi Galeotto, Valitutti, Carnelutti,
F.Ferrari, ed altre/i), compreso il tentativo di internamento di Paolo Dorigo
(2002), che, secondo l’AVae-m, sarebbero probabili conseguenze proprio di
strumenti subliminali di tortura.
Secondo Paolo Dorigo è molto probabile che oramai ci
siano solo in Italia centinaia di persone che subiscono quotidianamente tortura
tecnologica (cfr. dvd presentazione La
tortura nel bel paese al L.R. Gatto Selvaggio).
Ricordiamo che negli USA sono stati accertati oltre 3.000 morti per questi
trattamenti, che peraltro sono attuati da stalkers quasi alla luce
del sole, senza contare il numero di morti nelle
carceri.
Nel
programma
dell’Associazione vittime, esposto nel sito in 10 punti, si chiede tra le
altre cose di approvare leggi e strumenti di controllo per tutti coloro che
subiscono involontariamente questi trattamenti, un intervento da parte della
Corte dell’Aja, il risarcimento delle vittime, l’espulsione dei professionisti
e/o radiologi coinvolti dall’albo dei medici ed il processo per i responsabili,
per vari reati tra i quali violenza privata, istigazione al suicidio, atti
invalidanti, tentato omicidio, ecc., denunciando
pubblicamente i limiti della legge sulla tortura che non prevede moratoria e
leggi penali per queste armi da guerra vere e proprie, e per altri aspetti
risibili (il fondo risarcimento, che permetterebbe allo Stato di splittare i
processi in sede civile oltre che penale).
ALCUNE STORIE
E IMMAGINI
Paolo
Dorigo
Il
caso più noto è quello di Paolo Dorigo. Dorigo è anche uno dei due soli casi censiti dell’AVae-m ad avere
dei precedenti penali, mentre tutte le altre presunte vittime, censite in
Italia, sono incensurate. Arrestato nel 1993 con l’accusa di aver partecipato ad
un azione delle BR contro la basa USAF di Aviano, nel 1994 viene condannato a
scontare 13 anni e 6 mesi di carcere senza nemmeno avere la possibilità di
controinterrogare colui che lo ha accusato. L’irregolarità del processo viola
l’articolo 6 della Convenzione Europea
dei diritti dell’uomo e per questo motivo il 9 settembre del 1998 la Corte
Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo richiama l’Italia e gli impone di liberarlo e di rifare un
nuovo processo. Ordine che viene periodicamente riformulato, ma al quale
l’Italia non ha ancora dato risposte, fino a quando nel marzo 2006 la Corte di
appello di Bologna, ha recepito un’istanza del suo avvocato che ammette la
giurisdizionabilità dei pronunciamenti CEDU. La detenzione è stata accompagnata
da continui episodi di violenza, si vedano in proposito le denunce contro i
carceri di Livorno e Biella. Dorigo si è sempre dichiarato innocente, senza però
rinnegare il movimento rivoluzionario definendosi un marxista-leninista-maoista.
Nel
2002, a Spoleto, Dorigo denuncia per la prima volta di avere un
microchip nella testa, ipotizzando che sia stato inserito nel 1996 durante
un ricovero in ospedale. Lo stesso otorino che lo visita in carcere dichiara che
il suo orecchio sinistro percepisce 1000 hz di acufene -quando la norma è
di 400-, mentre non ha alcuna vertiginite né altri problemi specifici di
equilibrio, ed esami EEG e potenziali evocati
escludono schizofrenia od altri disturbi psicotici; nonostante il disturbo uditivo sia stato
accertato da esami audiometrici e coperto attorno ai 110-120 dB in cuffia !
Tra
l’altro nell’Ottobre 2002 scadeva, oltre al decreto sui servizi segreti liberi
di reato fatto valere da Berlusconi e Frattini per 4 mesi, anche l’ultimatum
europeo per la sua scarcerazione, carcerazione che dunque violava le norme della
legalità internazionale; e nell’ottobre 2002 viene archiviata la sua ed altre
due posizioni (una delle quali di persona che lui non conosce) dalla Procura di
Pordenone nel merito degli “NTA”, Procura che aveva disposto proprio in contemporanea
all’inizio della tortura esplicita (maggio 2002) il sequestro illegale della sua
corrispondenza, già sottoposta a censura. Rinchiuso in cella comincia a raccogliere dati e a
documentarsi producendo l’ormai nota
Controinchiesta su un’operazione di controllo mentale totale e di annientamento
psico-fisico del XXI secolo nelle carceri italiane, giunta alla settima
edizione e continuata nel suo sito.
Dorigo sostiene
di udire, come in una comunicazione in chat,
voci che gli chiedono di pentirsi,
lo processano quotidianamente di cose
assurde ed inesistenti spesso costruite come psicodramma, sulla base della sua
vita (tecnica simile sia alle torture israeliane dei Palestinesi sia ad altri
casi di controllo mentale) gli producono violenti stimoli metabolici
e sessuali, lo insultano e gli impediscono di dormire. Allucinazioni
uditive? Sembra proprio di no, nonostante il gran battage in questo senso sin
dall’inizio delle sue denunce (e non da prima), visto che ben 3 psichiatri (perito Procura di
Livorno, psichiatra carcere Spoleto, psichiatra di parte, impegnato anche in
alcune carceri) hanno constatato la assenza di psicosi alcuna, mentre stranamente il pm
bolognese Giovagnoli, che perseguita anche lui, sostiene sia malato mentale
sulla base di una consulenza di parte senza valore di perizia dalla quale si
evince che sarebbe affetto da psicosi, ma non si sa da quale genere di psicosi,
dice lo psichiatra (di Ferrara). Nel 2003 e 2004 la protesta trova
visibilità grazie ad altri duri scioperi
della fame miranti non più tanto al raggruppamento ad
altri prigionieri rivoluzionari, come nel 1999 (64 giorni), ma a far cessare
questa tortura, durati 53 giorni nel 2003, di 54 giorni in Giugno e Luglio 2004, e di 70 giorni tra
Settembre e Novembre; importanti anche l’instancabile impegno dell’avvocato Trupiano e la solidarietà
manifestata con decine di presidi in tutta Italia, in particolare, con momenti
di tensione, a Spoleto sotto il carcere e con azioni di disturbo all’illustre
festival e a Perugia in tribunale durante le udienze in cui Paolo era presente.
Il
25 marzo 2005 viene mandato ai domiciliari come tentativo di silenziare la sua
lotta e di “ricondurlo alla ragione” magari attraverso psicofarmaci, che
rifiuta, allo scopo di evitare di effettuare dal
carcere quegli accertamenti per cui era stato aperto il procedimento, con la scusa di uno stato psichico provato dal carcere, e
la necessità di risocializzare, scusa ridicola per il divieto di ricevere amici
in casa. Accertamenti clinici che
effettua poi e che dimostrano le sue denunce e ragioni. Il 13 marzo 2006 la
Corte d’Appello di Bologna accoglie le istanze di revisione sulla base delle
sentenze CEDU e pronunciamenti del Consiglio d’Europa. Concetti giuridici che estendono la revisionabilità ai
processi cassati dalla CEDU, fatti propri il 13 luglio 2006 dalla prima sezione
della Corte di Cassazione. Una grande vittoria giuridica, in totale silenzio
nazionale mediatico sulle torture e latitanze mediche, rotto solo da testate
locali. Silenzio mediatico quanto più strano se si
pensa all’enorme battage mediatico del novembre 2004, fatto secondo Paolo allo
scopo di nascondere i contenuti della lotta alla tortura tecnologica e di
superare la contraddizione con una scarcerazione, quindi con una provocazione
mirata a depistare l’attenzione dal problema (il sequestro dei libri ai
prigionieri di Biella, dove sin dal suo trasferimento e fino al maggio 2004,
Paolo intendeva ancora tornare).
Dalla sua casa Dorigo comincia a fare analisi che
poco alla volta contribuisco a svelare quanto la giustizia italiana e i servizi
segreti per anni hanno cercato di nascondere, per
esempio dando voce alla memoria di Vincenzo Olivieri (pluri-ergastolano amico di
vari brigatisti rossi e co-detenuto con Dorigo a Spoleto), sul SISES, sul caso
Cervia; Olivieri morrà ufficialmente suicida a Spoleto (luglio
2005). Pur non essendo ancora reperita una camera anecoica certificata
dotata di un sintonizzatore universale in grado di stabilire le esatte frequenze
emesse dal suo corpo, il che proverebbe con certezza la presenza di microchips,
ci sono delle TAC che fotografano
evidenti corpi estranei nella sua scatola cranica, in 5 punti, circa 22
elettrodi circolari di cui uno che corrisponde quasi esattamente al cluster
a grappolo reperito nel capo di Larsson, un rilevante caso internazionale di
questo tipo, corrispondenza rilevata anche a Paolo da un’importante associazione
italiana esperta in materia, AISJCA.
Dorigo sta cercando un neurologo che certifichi cosa ha
nella sua testa, mentre tutti i medici contattati si sono rifiutati di dare
risposte alle immagini nelle lastre, ma anche semplicemente a certificare
ufficialmente di non saper dare risposte, dopo che un primario di un reparto ORL
cambiò il suo proposito di operarlo all’orecchio sinistro, asserendo che è un
punto delicato ove passano 4 diversi nervi. Paolo ha l’impressione che ci siano
persone che sanno, e che preferiscono saperlo “accompagnato” controvoglia
piuttosto che morto in una sala operatoria. Altri gli hanno detto che senza
queste strutture microscopiche, il suo cervello oramai abituato alla loro
presenza, smetterebbe di funzionare. Da quello che si vede nelle TAC si
evidenzia un corpo di 1mm di diametro
nell’orecchio sinistro a 4mm dal timpano e 4mm sottocute. Non si tratta
sicuramente di un osteoma, ma potrebbe essere una calcificazione, secondo il
suddetto primario ORL.
un’immagine del corpo nell’orecchio sinistro di Dorigo. (http://www.paolodorigo.it/)
http://www.paolodorigo.it/image013.jpg
un’immagine ingrandita con le misurazioni.
(http://www.paolodorigo.it/)
A
disposizione ci sono numerose altre immagini. Quella dell’orecchio sinistro è la
più evidente e si ipotizza nel sito di Dorigo “che può servire per convogliare
il segnale di ritorno timpanico alla centralina”. Si denuncia la presenza di più
corpi estranei.
Gli altri
oggetti “non identificati” in questione si trovano alla nuca, nell’omuncolo
(parte frontale superiore del cervello) nel naso e nello zigomo sinistro, dove
sembrano formare un complesso di circa 4mm.
Il referto radiologico sulle TAC su Paolo Dorigo
http://www.paolodorigo.it/referto-.htm
T.C.
Nell’associazione delle vittime delle ermi elettroniche
c’è anche chi preferisce rimanere anonimo. E’ il caso di TC, descritta come
donna di cultura elevata, impiegata, vive nel nord Italia, tra i 50 e i 60 anni,
mai stata in carcere, impegnata in politica nel passato con LC e con la sinistra
socialista. Sostiene di essere torturata
già dal 1988, da allora, nella totale indifferenza, conduce un’indagine
personale su quanto le sta accadendo. Oltre a sentire delle voci TC subisce anche
delle allucinazioni visive. Da quando viene torturata si sono invertiti
anche i valori della vista: prima non vedeva da lontano a destra e vedeva bene a
sinistra, ora non vede bene a sinistra mentre vede perfettamente a destra.
Importante sottolineare che anche lei non è una psicopatica, ma che anzi, è stata giudicata sana di mente dagli
psichiatri. La prima cosa che ha fatto è stata proprio quella di farsi
visitare, temendo che stesse cadendo in uno stato di schizofrenia, ma
unanimemente i tre psichiatri ai quali si è rivolta le hanno confermato di non
essere vittima di nessuna patologia.
La
prima volta che ha sentito una voce commentare quanto stava facendo è stato
addirittura nell’Agosto 1978, il secondo episodio si è verificato nel 1986 dopo
aver avuto uno scontro verbale con dei carabinieri, ma dal mese di Agosto del 1988 le voci sono
diventate continue e ha cominciato le visite e le indagini. Oltre a sentire
delle voci che commentano le sue azioni, TC sostiene di sentire anche i dialoghi
che i suoi torturatori farebbero tra di loro. Nel 1993 le è capitato di sentire
un bruciore al cuoio capelluto, dopo essersi energicamente grattata si staccò un
pezzo di pelle, il quale una volta preso in mano divenne incandescente; appena
messo il corpo in una busta di plastica ha sentito una voce commentare “l’abbiamo sottovalutata”.
Gli ingrandimenti di questa immagine sono
sconcertanti (cfr. nella pagina Altri casi il Caso TC nel sito www.avae-m.org/www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org). Con le prime denunce ritorna momentaneamente il
silenzio e pertanto decide di non farne delle altre, ma comunque di continuare
la sua indagine. Dopo un po’ di tempo tornano a farsi sentire e in una litigata
uno di loro afferma: “A te non bisognava
tagliare la gola, bisognava tagliare la testa, se ti pesco a pensare ti brucio
il cervello, ma sappi che devi filare come se camminassi sulla lama di un
rasoio”. A queste minacce TC risponde: “Lo stesso vale per voi, rispetto a voi ho il
vantaggio di non avere più credi, di non sperare in niente, ma non posso pensare
che non accada l’imprevisto, se per enne ragioni in un futuro prossimo o remoto,
qualcosa vi porterà a galla, vorrò una sedia in prima fila, ma se ci sarò, sarò
armata”. Da quel momento finiscono le voci e vengono inseriti dei nastri
registrati.
T.G.
Un'altra vittima che
preferisce rimanere anonima è TG, donna tra
i 40 e i 50 anni del Sud Italia. Il sito dell’associazione delle vittime ha
diffuso il 26/06/2006 un suo memoriale di quanto le
accade:
Propongo il
mio caso per dare con esso una testimonianza diretta di un esempio di
inserimento invasivo di microstrumenti di
ricetrasmissione.
Alla luce
della mia vita assolutamente normale, del fatto che io non sono mai stata
sottoposta ad operazioni chirurgiche, di ciò che mi ricordo di preciso, ritengo
che certamente, tutto ciò sia stato realizzato, ovviamente a mia totale
insaputa, attraverso semplici iniezioni praticate attraverso il cavo orale
(gengive e palato, quindi passati nel circolo sanguigno), contemporaneamente
alle anestesie locali effettuate per delle banali cure
odontoiatriche.
Si tratta,
quantomeno, di due elettrodi molto piccoli (frazioni di millimetro) individuati
a livello dell’osso temporale sinistro, in prossimità dell’orecchio sinistro,
attraverso una radiografia del cranio (ed un suo attento esame al computer). Non
sono stati refertati (come non ci fossero).
Ho dovuto
spostarmi di centinaia e centinaia di km per eseguire questa indagine in quanto
in una precedente radiografia effettuata dove risiedo non si apprezzava nulla
poiché la zona in questione non risultava inclusa nella immagine radiografica
(come se fosse stata sforbiciata).
Sono
intercorsi tre anni tra il fatto invasivo e la comparsa dei disturbi, intervallo
di tempo protrattosi probabilmente per una mancata ripetizione delle iniezioni
nel cavo orale.
Per la
peculiarità di ciò che si verifica e per le modalità di introduzione dei corpi
estranei nel mio organismo, vi sono forti probabilità che in tale maniera siano
state introdotte in esso anche microparticelle, ampiamente diffuse ed
innestatesi in determinati tessuti e parti del corpo.
I
disturbi consistono
essenzialmente in suoni ripetitivi che mi giungono in corrispondenza
dell’orecchio sinistro, di intensità molto bassa, non percepibili se coperti dai
rumori dell’ambiente circostante. Tranne un paio di brevissime frasi sempre
intensamente ripetitive che ho ricevuto per circa un anno, non ho mai percepito
parole, voci o messaggi di cui mi sia resa conto. Dai suoni può derivare, quando
sono ferma, un impulso, un’onda di propagazione elettrica che, partendo in
corrispondenza degli elettrodi, scende attraverso il corpo, senza propagarsi
agli arti, fermandosi al livello del bacino.
Ciò si
verifica in particolar modo quando sono distesa, quindi soprattutto quando tento
di dormire, cosa che sono impossibilitata a fare per questo motivo. Gli impulsi
elettromagnetici possono raggiungermi anche come vibrazioni delle quali vengo
investita in toto, globalmente in tutta la mia persona (restando sempre agli
arti poco interessati dei processi descritti) e che percepisco, a livello
uditivo, come il rumore cupo, sordo e pulsante di un motore
acceso.
L’intensità di
questi stimoli può variare notevolmente in conseguenza di fattori esterni legati
all’invio dei segnali. Poiché i microchips sono collegati con determinate
strutture nervose, ciò consente di ricevere, attraverso i segnali emessi dal mio
corpo, quelle che sono le mie percezioni visive ed
uditive.
Inoltre la
fitta rete di microparticelle diffuse all’interno del mio organismo
(probabilmente anche a livello cutaneo) permette la ricezione della mia immagine
corporea.
Sono in corso
indagini ed accertamenti. Una pseudo agenzia-investigativa (una vera e propria
associazione a delinquere) gestisce tutto il sistema dell’invio e ricezione dei
segnali; essa è sempre direttamente responsabile di tutta la vicenda, fungendo
da tramite, da intermediaria.
Coloro i quali effettuano tal genere di ricerche e sperimentazioni si
servono, dove io risiedo, di questa agenzia.
Essa pratica
su di un’azione ed un controllo scrupolosi e continui, senza alcuna interruzione
nell’arco delle ventiquattro ore giornaliere, tutti i giorni, attuando così
anche una gravissima violazione della mia privacy.
Ogni giorno,
da oltre due anni, in maniera continuativa, il mio organismo è sottoposto ad un
intenso e massivo “bombardamento elettromagnetico”, con conseguenti disturbi
organici tra cui continui mal di testa che si irradiano a partire dal punto del
capo dove sono stati individuati gli elettrodi, punto preciso particolarmente
dolente, come colpito da un corpo contundente
appuntito.
Tutta la mia
vita è venuta ad essere stravolta, paralizzata e finalizzata a resistere e
sopravvivere a questi avvenimenti di inaudita violenza, assolutamente
inconciliabili con un’esistenza umana.
Dopo la sua recente
denuncia pubblica del giugno 2006, come in alcuni altri casi, ed anche la
denuncia penale, il “trattamento” pare attenuato.
Maurizio
Bassetti
Nel 1994
Maurizio Bassetti, dopo essere stato
militante dello PSIUP e del movimento negli anni ’60-70 lavora come economo alla Camera dei
deputati, denuncia gravi irregolarità amministrative nella gestione delle
forniture, una grande truffa di Stato, che ha portato al licenziamento di
alcuni funzionari. La notizia, in piena Tangentopoli, finisce anche nei giornali
e nasce il sospetto che i soldi servissero a finanziare dei “fondi neri”.
Successivamente Bassetti viene richiamato dai superiori e invitato ad un
incarico per l’America centrale, ma rifiuta preferendo la
pensione.
Il
dramma comincia quando nel Luglio del 2001 subisce una violenta rapina da parte
di tre persone incappucciate che affermano di appartenere ai servizi segreti,
chiedono i documenti e le foto compromettenti, subisce gravi percosse che gli
causano la deviazione permanente dello sterno. Dal quel momento Bassetti subisce
numerose violazioni di domicilio dove gli vengono portati via documenti e viene
più volte manomesso il computer. Nel 2003 viene rinvenuta una microspia che,
dopo gli accertamenti, risulta funzionante già dal 2000. Maurizio decide di
installare delle telecamere nella sua casa e le visite cessano momentaneamente,
nel Gennaio del 2004 viene rinvenuta un’altra microspia al piano inferiore.
La
tortura tecnologica inizia nell’Agosto 2004 con delle scosse elettriche
provocate, secondo Bassetti dopo aver consultato esperti in elettronica, da
ultrasuoni. Bassetti sostiene che questi ultrasuoni gli interrompono il sonno e gli
provocano dolori molto intensi in alcune zone del corpo, come il bruciore
allo stomaco, all’intestino ed alla vescica; decide di trasferirsi a casa del
figlio e poi in un nuovo appartamento. Nel novembre del 2004 comincia un vero e proprio bombardamento ad
ultrasuoni, nel Gennaio 2005 rischia
di perdere l’occhio sinistro. La tortura mira all’annientamento fisico e
psichico della persona e gli impedisce una vita normale.
Recentemente la scoperta dell’uso di armi ad energia da
parte dell’esercito nordamericano in Iraq nella battaglia dell’aeroporto a
Bagdag, ha dato conferma dell’esistenza di questo tipo di armi tecnologiche. In
realtà è in circolazione già da anni il Dizionario di tecnologie avanzate per
la difesa (edizioni Murzia) di Mario Dearcangelis e Alberto
Dearcangelis, in cui si parla di armi a radiofrequenza: i primi esperimenti
sarebbero stati fatti in Russia per disturbare il cervello umano, con i
risultati contrastanti di sonnolenza ed agitazione, euforia e depressione, ecc.
Nel libro c’è un elenco sistematico di questo tipo di armi, in cui
schematicamente si parla anche degli ultrasuoni di cui Bassetti denuncia essere
vittima.
Gli attacchi ad ultrasuoni
gli provarono ematomi agli arti, come testimonia questa foto (http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/
). Analoghe foto delle proprie gambe ha prodotto Dorigo nel suo
sito.
http://www.paolodorigo.it/2006_08_Paolo_Torture%20alle%20gambe.gif
M.P.
M.P. è, come lei si definisce, “una donna
con un passato transessuale”. Nel sito dell’AVae-m c’è un lungo memoriale molto
interessante e toccante. Non lo possiamo riportare per ragioni di spazio, ma
consiliamo a tutti di leggerlo. Si
parla dei problemi psicologici delle persone transessuali, del razzismo che sono
costrette a subire e infine della sua personale storia di emarginazione e
violenza. Le violenze vanno dall’emarginazione, alla violazione del domicilio,
fino alla tortura tecnologica.
M.P. afferma di aver ricevuto minacce in
cui le veniva intimato di non procedere nel suo indento di adeguamento dei
caratteri sessuali, addirittura minacciando che sarebbe stata usata come una
cavia per tutta la vita.
Verso la fine di agosto 2003 M.P. si
sveglia per due notti di seguito con la puzza di silicone in bocca, due
iniezioni effettuate con lo scopo di mascolinizzare il suo volto, con effetti
ancor oggi visibili. Anche lei, come Bassetti, comincia a sentire delle scariche
elettriche. Siamo nell’estate 2004. I bruciori riguardano il volto e le gambe.
L’impressione di M.P. è che prima dell’inizio del bruciore le sembra di sentire
uno schiocco di un interruttore dietro il collo. I dolori passano se pone un
alimentatore dietro la testa, come ad esempio un computer.
M.P. elenca anche alcune “tipologie di
irraggiamento”: irraggiamento sulla schiena con effetto di riscaldamento
violento, irraggiamento alla nuca con o senza diffusione di calore,
irraggiamento molto penetrante alla fronte, cambio di temperatura (ad esempio
quando fuori fa freddo le sembra di soffocare dal caldo),
ecc.
La violenza è probabilmente effettuata da
qualche maniaco razzista con l’intento di mascolinizzare gli atteggiamenti della
vittima transessuale. Tra l’altro, come abbiamo visto con Bassetti, questi mezzi
che producono ultrasuoni sono abbastanza diffusi e non occorre una
strumentazione esageratamente tecnologica come quella per il controllo della
mente.
Salvatore
Salvatore è stato per anni un ultrà del
Cosenza, un ribelle spesso vittima della repressione e persecuzione dello stato.
Anche lui sembra essere vittima di controllo mentale. Riportiamo una lettera di
Paolo Dorigo che presenta il suo caso:
“Salvatore mi ha autorizzato a parlare di lui
nel sito, e così sono nati i post che seguono, e questo testo. Salvatore mi
scuserà se come AVae-m non possiamo mandargli più dei soldi che possiamo ogni
mese, ma speriamo almeno di potergli mandare quello che serve ad integrare con
complessi vitaminici, la sua resistenza psichica alla tortura. Dipende anche
dalla scarsità degli aiuti alla nostra associazione, che notoriamente non fa
parte dei circuiti Telethon-Emergency-Greenpeace ecc. Salvatore mi scuserà anche
se in questo testo non parlerò solo di lui, dato che il suo caso è un esemplare
condizione di molti altri.
Innanzitutto diciamocelo: Salvatore è un
capopopolo, un trascinatore di curva, uno che non bada per il sottile quando si
tratta di esprimere sentimenti e amore non solo per la propria squadra ma per la
gente in cui ci si riconosce popolo. Questa parte del nostro paese, si divide,
come tutte le cose, dico la tifoseria, in due categorie, quella reazionaria e
quella progressista. Salvatore fa indubbiamente parte della seconda.
Una vita socialmente dura e patita da una
condizione economica e sociale non fantasmagoriche, non di quelle che si possono
sperare di vivere potendo cambiare, come in un sogno od in un’incubo alla
Frankhenmeier, la propria. Salvatore ha patito un po’ di carcere, e in carcere
ha subito anche tra l’altro un periodo di ricovero in infermeria, in un
carceretto ove c’era una sezioncina di “osservazione”, e di quel ricovero, di
alcuni giorni o settimane, NON HA RICORDO ALCUNO.
Come in vari altri casi, di detenuti che ho
conosciuto in carcere e che patiscono come me questo tipo di forma schiavistica
– torturatoria di “trattamento” perverso e infame, c’è stato appunto un periodo
di “stato di incoscienza”, di “non ricordo”. Anche nel caso di alcune delle
persone che hanno portato il proprio caso alla AVae-m, ci sono casi di
internamento temporaneo in strutture neurologiche dopo le quali sono iniziati
questi “disturbi” o meglio questo trattamento soggettivo di gruppo, infame e
perverso, che si avvale di tecnologia trasmissiva, di tecnologia dell’intervento
psicofisiologico, di tecnologia neurologica, di tecnologia psicotropa
(benzodiazepine e simili), di psicoanalisi da baraccone, di psicodrammi,
psicosessuologia ecc., in una forsennata rincorsa della categoria psicologia
(“Scienze” “psicologiche
dell’intervento clinico”, per esempio, è il gergo usato dalla “libera
universita’” di Urbino, un istituto che non si pregiò di darmi alcuna
disponibilità di supporto agli studi a Spoleto, citta’ pur vicina), di uscire
dal campo della illegittimità scientifica per approdare a riconoscimenti di
“scienza” (neuroscienze), nella sua unificazione ai trattamenti
psichiatrici. Riconoscimenti che NON PUO’ AVERE DALL’UMANITA’: l’ “intervento
clinico” cui si adduce non è altro che l’arricchimento delle multinazionali
farmacologiche con le loro pallottole psicotrope.
[…]
Tornando a Salvatore, quando lo ho
conosciuto per la prima volta, a parte notare che non è un laureato, non ho
notato affatto in lui esagitazione spropositata rispetto a ciò che soffre, anzi,
prima timidamente, poi con maggiore dettaglio e sicurezza, mi ha descritto cose
che per la sua formazione e cultura, assai difficilmente qualcuno avrebbe potuto
dirgli di raccontarmi per finta. Determinati aspetti, poi, di cui pure io porto
pudore, e che non ho mai descritto soggettivamente in dettaglio, lui me li ha
riportati in termini assai simili a quelli che io vivo da 4 anni e 4 mesi
almeno, ininterrottamente. Per esempio, la certezza che i signorini/signorine
militari e di “servizi”, interferenti molto spesso con tutti i telefonini della
AVae-m senza alcun intervento a protezione del diritto alla privacy da parte
degli “enti privati” o pubblici che gestiscono questi servizi, colpiscano anche Salvatore con falsi
annunci di chiamata o sms ecc., è per noi pacifica.
Le modalità sociali con cui il movimento cosentino, come
gran parte del movimento in Italia, ancora sottovaluta questa problematica,
pensando che si tratti di problemi “psichiatrici” o “psicologici”, dimostra la
corruzione delle idee, la povertà della “sinistra”, l’opportunismo imperante nel
moderno fascismo. Ma null’altro. Nelle case del popolo ai tempi del primo
movimento socialista e comunista, si dava sostegno di ogni genere ai bisognosi,
oggi partiti come “rifondazione” non riescono nemmeno a garantire dei militanti
a tempo pieno dentro le realtà sociali che ne
necessitano.
Tornando ancora a Salvatore, invece i suoi
sforzi per resistere non sono encomiabili solo per i pochi mezzi di cui dispone,
ma anche perché Salvatore SA VIVERE SENZA INUTILI VIOLENZE; e sa sopportare
l’infame tortura quotidiana che ignobili “ominuccoli” gli infertano senza
mostrare il volto, o mostrandolo a mo’ di provocazione, in diverse forme e
modalità conosciute anche da altri nostri amici ed amiche in altre città
(Milano, Torino, Padova, Pescara, ecc.), che rimandano alla tecnica
“multidisciplinare” per piegare e distruggere le personalità “non conformi” ai
desideri di qualche autorità (dalla direttrice carceraria offesa, al detenuto
collaborazionista timoroso di essere scoperto, dal padrone della fabbrica, al
capoufficio, dal padre-padrone al marito-fidanzato stupratore, dal portiere che
ha preso un ceffone al medico che teme per la sua carriera alcune rivelazioni,
dal sindaco mediocre, all’ultimo tassello del sistema: il verme di
quartiere).
Senza voler drammatizzare, non neghiamo, o
meglio, non nego, ma so di incarnare l’opinione di molti di noi, che il
desiderio di vendetta verso i torturatori che ci affliggono è molto
forte.
MA MAGGIORE E’ LA PREOCCUPAZIONE CON CUI
NOTIAMO LA SINISTRA CHE TACE QUESTE PROBLEMATICHE, E INTANTO LAVORA IN OSPEDALI,
CARCERI, CLINICHE, CENTRI DI ASSISTENZA, COOPERATIVE DI VOLONTARI,
ecc.
CHI TACE ACCONSENTE
!!!
Alieni non sono, i nostri torturatori, e
sono anche “carabinieri”, ma non principalmente carabinieri. Il fatto che in alcuni
casi determinate punturine addormentino certe funzioni, aree ed attività
cerebrali, a persone con questi sistemi torturate (parlo di casi di Venezia,
Aquila, dico di Salvatore, ed altri casi) DIMOSTRA A NOI CHE QUESTE COSE
DENUNCIAMO E CHE IN TUTTA VERITA’ LE PORTIAMO AL POPOLO SOVRANO sulla carta
Costituzionale ma SCHIAVO nella pratica, CHE LA PSICHIATRIA, o meglio coloro che
la studiano dalla parte FARMACOLOGICA, (come la Smith & Glaxo di Verona, per
esempio, all’interno dei cui uffici ospita il maggiore centro di “studi”
psichiatrici italiano), CONOSCE QUESTE
COSE. QUESTE COSE però,
NON SONO “disturbi” soggettivi dei pazienti, MA PRODOTTO DI ALTRI PSICOFARMACI
E-O DI STRUMENTI INVASIVI MICROELETTRONICI, senza contare che pare che queste
tecnologie approdino già alle armi biologiche (cfr. Repetto-Di Nunzio, Le nuove
guerre, BUR Rizzoli, 2005).
Citando un noto presidente americano sparato
come spesso è capitato in quel paesucolo fondato da ladri ed assassini, cacciati
dai loro paesi per le loro turpi attività, POTETE INGANNARE UN UOMO PER TUTTA LA
SUA VITA, POTETE INGANNARE UN POPOLO INTERO, MA NON POTETE INGANNARE UN POPOLO
INTERO PER SEMPRE.
La
domanda da porsi, a parte il rifiuto e la denuncia di qualunque ricorso a
domande di ignoranti familiari intimoriti dai fatti di cronaca inspiegabili che
accadono (e che non sono il caso di Salvatore, che coscienza e dignità ne ha da
vendere !), è se la psichiatria, a questo punto, sia una scienza o una truffa
dei potenti. Soprattutto se andiamo a SVELARE il contenuto effettivo delle cd.
esperienze terapeutiche con psicofarmaci, della cd.
“antipsichiatria”.
Abbiamo parlato con una compagna proletaria
che nel veneziano ha lavorato nell’assistenza, dipesa dal CIM, dell’assistenza
alle persone affette da psicosi. Bene, non è solo l’iniezione fatta da persone
prive di titoli per farle. Non è solo la misera paga buona appunto solo per
pulire il corpo e le parti intime di persone handicappate. Non è solo
l’assimilazione di malato-carcerato-handicappato-psicotico-emarginato, al rango
di bestia, di essere inferiore. Non è nemmeno solo la burocrazia della morte
bianca. E’ anche la mancanza di cultura umanistica di queste nuove facoltà di
psicologia, psichiatria, e simili, la loro specializzazione mirata al mercato ed
al profitto, alla carriera dei terapeuti, al loro ruolo e riconoscimento
sociale, a fronte del vuoto assoluto di rispetto verso IL BISOGNO. Senza contare
che senza i malati costoro non potrebbero lavorare !
Ebbene, non è nemmeno solo il rispetto, è
proprio il concetto che sta alla base. La conoscenza della mente dell’essere
umano è agli inizi, ed è sorta per ragioni repressive e di sfruttamento,
giungendo solo dopo alcuni decenni alle problematiche oniriche, interpersonali e
sessuali delle persone che potevano distendersi sul lettino.
Eppure questi NAZISTI non demordono, non
perdono di mordente, di PREPOTENZA.
La prepotenza dei vili. Ma non credano che
solo ciò che appare, solo ciò che denunciamo, porti il popolo alla verità. Ci
sono milioni di vie per giungere alla consapevolezza, e tutte confluiscono in
due canali: quello dell’individuo sfruttatore e meschino, e quello delle persone
che lottano per la LIBERTA’. Innanzitutto di essere curati secondo la propria
coscienza e consapevolezza.
Non siamo cavie. Siamo uomini e
donne.
Paolo Dorigo
19-9-2006
B.D..: il primo caso finalmente refertato
dai medici
B.D., conosciuto nell’associazione anche
come il “caso n° 16”, è un giovane di 32 anni di Milano, informatico e molto
colto. Verrebbe torturato dal 2002, la probabile operazione di impianto sarebbe
stata eseguita nel 1991. Al tempo dell’operazione, aveva appena 16 anni, il
medico gli disse: “adesso ti mettiamo un
mollettina che ti durerà tutta la vita”.
E’ un caso molto importante il suo, dato
che è il primo ad essere stato refertato da un medico, mentre per le altre
vittime sottoposte a controllo del pensiero i medici non hanno mai saputo/voluto
fare referti o dichiarazioni sui corpi estranei evidenti nelle lastre. Mentre in
questo referto viene scritto: “si
segnala la presenza di immagine spiraliforme radioopaca proiettantesi
sull’acetavolo sinistro”.
E’ la prima volta che un referto
attestante un corpo estraneo è riconosciuto a un caso AVae-m; anche se può
trattarsi di un elemento usato per problemi vascolari. Entro 3 settimane ne
avremo l’immagine e la metteremo a confronto con corpi estranei non refertati.
Altri casi
censiti dalla AVae-m
Sin
dal settembre 2005 nel sito AVae-m sono stati riportati altri casi di donne sole
o di professionisti oggetto di forme simili o uguali di trattamento
inquisitoriale-“rieducativo”. In
alcuni casi si tratta di persone che sono entrate nel mirino di interessi
particolari, a partire da quelli familiari (con firme
segrete di parenti diretti ad organismi “superiori” e “competenti” che usano
queste sperimentazioni come fossero cose normali, di legge) con i T.S.O. od i
ricoveri in cliniche neurologiche (spesso capitato a donne, come nel caso M.G.,
ma anche ad imprenditori da rovinare) e magari sin dalla più tenera età in
occasione di operazioni chirurgiche da minorenni, compresi quelli
di baronie universitarie o mediche, o addirittura prigioniere dei mercanti della
prostituzione.
Il
caso n.17 è di una signora pescarese che ha fatto una protesta pubblica nel
2006, e quindi ha subito trattamenti talmente inauditi ed intollerabili da
spingerla a chiudere il proprio sito ed a tentare due volte il suicidio (
http://www.paolodorigo.it/OdontoiatriaOCrimineQuestoE%27IlDubbio.htm ) nel quale ha documentato la probabile provenienza alle mandibole (operazioni
odontoiatriche) delle torture che accusa; in particolare in alcune lastre si
evidenziano due micro elettrodi molto simili a
quelli riscontrati nella parte superiore (omuncolo) del cervello a Paolo Dorigo,
cosa che ha portato Dorigo ad avanzare alcune ipotesi sulla dimensione molto più diffusa del
fenomeno dato che protesi al titanio o di altri metalli (in particolare la
galena usata dalle spie naziste nelle linee nemiche durante la seconda guerra
mondiale) e microelettrodi sarebbero intercettabili ed usati per provocare
dolori e torture uditive (collegamento al timpano). Tra l’altro
l’Associazione persone elettrosensibili riporta di strani fenomeni molto
dolorosi riportati da una signora anziana del Lido di Venezia, da lei attribuiti
a protesi dentali e ai femori, al titanio.
Vi
sono poi casi non riportati nel sito, di persone entrate in contatto con
l’Associazione, tra i quali un parente di un ufficiale dell’aviazione
suicidatosi dopo un grave scandalo di portata internazionale, così come altri
suoi colleghi. Una volta suicidatosi questo suo parente, questa persona si mise
ad indagare ed immediatamente fu fatto oggetto del medesimo trattamento
denunciato da Dorigo, molti anni prima delle sue denunce. Tuttavia, come alcuni degli altri, non ha ancora trovato il
coraggio di autorizzare quantomeno l’AVae-m a parlare delle sue denunce.
Recentemente il disturbo sarebbe divenuto
saltuario.
In
un paio di casi (una coppia in Emilia), nonostante la denuncia su siti
importanti come quello di Beppe Grillo, la persecuzione continua ed obbliga le
persone a vivere come ricercati, in continuo spostamento. In questo caso l’uomo
era imprenditore elettronico. Su 28 casi l’AVae-m denuncia almeno 10 tra
informatici e tecnici elettronici. L’ultimo caso, il
n.28, di 26 anni, studente, ha chiesto per prima cosa a Dorigo il suo Q.I.,
rifacendosi a documentazione americana, secondo cui le persone più intelligenti
sarebbero tra le più ambite, nazione dopo nazione, in questo progetto. Non ci
sarebbe insomma solo il carcere o la “rieducazione” a base di psicofarmaci, come
motore di queste torture.
In
generale si tratta spesso di persone sottoposte su propria richiesta o al
contrario, dei familiari o di autorità, ad operazioni chirurgiche in anestesia
totale o a TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio, in genere si ha su richiesta
dei familiari, o di terzi, giudicato dai movimenti antipsichiatrici
anticostituzionale perché non si sottopone la persona al “trattamento”
“psichiatrico” dopo il suo consenso, ma a partire da una sua situazione
di così detta “incapacità di intendere e volere”).
INTERVISTA A
MAURIZIO BASSETTI VITTIMA DI TORTURA TECNOLOGICA
Maurizio Bassetti ha lavorato alla Camera dei Deputati
dal 1979 al 1996. Negli ultimi anni da economo denuncia alcune gravi truffe, le
sue denunce finiscono anche nei giornali. Una volta in pensione comincia a
subire furti e aggressioni in casa da parte di sedicenti appartenenti ai servizi
segreti. Si sente spiato e assume alcune agenzie investigative con il compito di
controllare chi, a sua volta, lo segue. Vengono individuati dipendenti del
SISDE, delle forze armate, o loschi personaggi che entrano ed escono dalla
questura, in un caso si tratta di un noto spacciatore romano. La tragedia inizia
nel 2004 quando comincia a subire la tortura tecnologica. Oggi è membro dell’Associazione vittime armi elettroniche e
mentali, il suo è uno dei casi più concreti e dimostrabili: dichiara di
subire scosse elettriche provocate dall’emissione di onde ad ultrasuoni,
strumenti facilmente acquistabili che negli USA verrebbero usati anche come
pistole “scaccia cani”. E’ un esempio drammatico di quanto siano capaci gli
organi repressivi dello stato, che mette seriamente in dubbio la possibilità
della libertà in Italia.
D:
Non sei stato sempre economo a Montecitorio?
R:
No, ma le cose più interessanti avvennero quando ero
economo.
D:
Era il periodo di Tangentopoli…
R:
Io e un mio collega ci eravamo illusi di poter fare una piccola Tangentopoli
anche a Montecitorio. L’unico appoggio che abbiamo trovato è stato solo da parte
dell’onorevole Galasso, il famoso avvocato eletto con il gruppo della Rete. Lui
lavorava a livelli più alti, noi fornivamo le informazioni di base. Egli si
interessò di alcuni palazzi acquistati dalla Camera a dei prezzi esageratamente
alti. Ricordo un caso particolare in cui la Camera acquistò un palazzo a 120
miliardi dal Banco di Napoli. Era evidente che dei soldi ritornavano ai partiti.
Da sottolineare il fatto che la Camera dei deputati, in quanto organo
costituzionale, non può essere controllato per evitare di subire
influenze.
D:
Finanziamenti ai partiti?
R:
Si. La nostra ipotesi era che siccome i partiti si finanziavano con questi
investimenti, in cambio pagavano e permettevano ai dipendenti di rubare, così da
solidificare il livello di omertà. Le mie denunce riguardavano in gran parte i
dipendenti. Io ricordo che da economo finanziavo circa 20 miliardi l’anno e gran
parte ne sparivano.
D:
Quale effetto ebbero le denunce?
R:
Sulle mie denunce vennero fatte due commissioni di inchiesta parlamentare, con
mia soddisfazione. La soddisfazione calò quando Galasso non venne rieletto e gli atti vennero
secretati. Apparentemente, comunque, avevo vinto e i personaggi più compromessi
vennero cacciati.
D:
Un partito in particolare?
R:
Un partito in particolare che mi deluse fu il PDS, o PCI ora non ricordo bene
cosa fossero, insomma gli attuali DS. Ebbero concretamente l’occasione per
scoperchiare il tutto, ma evitarono di farlo per impedire che lo scandalo li
coinvolgesse. Siamo dovuti andare allo scontro frontale da soli.
D:
Non è facile.
R:
Si, anche perché io ero uno dei dipendenti più a sinistra e qualche anno prima
vennero scoperti dei dipendenti che erano membri delle BR. Quindi c’erano molti
controlli e forse temevano che anche io fossi un infiltrato che spiava i
politici. Solo così mi spiego tanto accanimento contro di me anche ora.
D:
Quando sei andato in pensione doveva finire tutto?
R:
Io sono andato in pensione nel 1996, mi sono dedicato alla fotografia e non mi
sono più preoccupato di questa faccenda.
D:
Quando si è verificato il primo episodio?
R:
Nel giugno 2001, subito dopo la vittoria del centrodestra. Non so se è un caso,
c’è un minimo di speranza in me ora che ha vinto il centrosinistra. Non che io
abbia alcuna fiducia verso la sinistra, so che sono totalmente immischiati.
D:
Cosa è successo?
R:
Il 13 giugno ho avuto uno strano furto. Sono riusciti ad entrare senza forzare
le porte blindate, come se avessero una copia delle chiavi. Poco dopo, il 3
luglio, ho avuto l’episodio più grave: ho trovato a casa tre energumeni
incappucciati probabilmente con delle calze, mi hanno sbattuto a terra e mi
hanno incerottato con del nastro da pacchi, mi hanno preso a calci e mi hanno
chiesto la chiave di una cassaforte. Si sono subito qualificati come agenti dei
servizi segreti. Cercavano prove e documenti, hanno anche minacciato di colpire
mio figlio. Io ho riportato una frattura allo sterno per i cazzotti.
D:
Strano atteggiamento quello di un membro dei servizi segreti di qualificarsi
spontaneamente come tale.
R:
Infatti credo sia una copertura. Un modo per rendere i servizi non sospettabili
e lasciarli a dirigere gli attacchi. I tre energumeni non credo proprio siano
stati degli agenti. Io so chi è uno dei tre, ma non ho le prove: si tratta di un
piccolo delinquente, uno spacciatore di droga.
D:
Quando se ne sono andati?
R:
Dopo avermi trattenuto per un’ora, a mezzogiorno, quando la ragazza delle
pulizie ha suonato alla porta. Praticamente mi ha salvato. Questa persona li ha
visti in faccia quando mentre uscivano di casa. Pensa che lei non è nemmeno
stata contattata dalla polizia per identificare i
rapinatori.
D:
Poi cosa è successo?
Ora
mi rendo conto di essere stato sotto sorveglianza, mi filmavano, ero seguito da
personaggi che si sono ripetuti negli anni. Ho avuto piccoli furti e
danneggiamenti, una volta in particolare mi hanno danneggiato la caldaia e ho
corso il pericolo di morire soffocato.
D:
Non hai pensato di fare una denuncia per tentato
omicidio?
Si
ma tanto non servono a nulla le denuncie. Essendo contro ignoti non hanno
effetto. Come posso dimostrare di essere stato io a fare i danni per manie di
protagonismo? In ogni caso non credo si fosse trattato direttamente di un
tentativo di omicidio, anche se in quella occasione rischiai seriamente di
perdere la vita. Con i mezzi che hanno avrebbero potuto uccidermi in mille modi.
Credo piuttosto che vogliano spaventarmi.
D:
Continuiamo…
Ho
avuto una serie di questi episodi. Ricordo in particolare un furto in un mio box
dove hanno portato via carte e materiali del lavoro a Montecitorio. Poi ho
provato più volte a cambiare casa, ma queste cose si ripetevano lo stesso. Con
agenzie private abbiamo ricostruito che dietro potrebbero esserci personaggi dei
ROS e del SISMI. Ho dei filmati in cui abbiamo effettuato dei contropedinamenti
e una delle persone che mi segue è proprio un dipendente del SISMI. Pensa che
oggi al piano i sopra del mio appartamento c’è un albergo dove vive sempre la
stessa persona, la quale sembra non lavori mai e mi passa il tempo a
controllarmi, mentre al piano di sotto ci vive un carabiniere con una donna. Una
volta, non sopportando più la tortura di cui sono vittima, ho perso la pazienza
e sono andato al piano di sopra, nella camera di albergo in cui secondo me c’è
qualcuno che mi spia, ho preso un treppiede e gli ho spaccato la finestra. Nella
casa c’era sicuramente qualcuno, la luce era accesa. Immaginavo sarebbero venuti
a protestare…invece si sono limitati a spegnere la luce e sono rimasti in
silenzio. Non è il normale comportamento di chi gli viene danneggiata la
finestra di casa, ne tanto meno è il normale atteggiamento che un albergatore ha
nei confronti della sua proprietà quando viene danneggiata. Non ho ricevuto
alcuna protesta. E’, secondo me una prova della loro
malafede.
D:
Parlavi di filmati e prove. Tutto questo sarebbe emerso dai
contropedinamenti?
Da
questi pedinamenti nei confronti di chi a sua volta mi pedinava, effettuati da
agenzie investigative private alle quali mi sono rivolto, sono uscite altre cose
molto interessanti: ho un filmato in cui alla stazione ci sono tre tipi, uno dei
quali mi riprendeva con una telecamera che poi è andato in Questura. La cosa più
stupefacente è lo straordinario impegno di mezzi e costi usati contro di
me.
D:
Quando è cominciato la cosiddetta “tortura
tecnologica”?
Verso l’estate del 2004 sono cominciati gli ultrasuoni,
una cosa che in principio mi ha particolarmente terrorizzato. Mi sono fatto una
cultura, nel tempo, degli ultrasuoni, so che possono passare muri e porte. Sono
mezzi che si usano in medicina per sciogliere i calcoli renali, o li usano
contro i piccioni o contro gli stormi; vengono usati anche agli occhi per
rimuovere la cataratta e molte altre applicazioni ancora…
D:
Cosa senti?
Ci
sono due tipi di reazioni, in genere, che subisco: con l’ultrasuono le piastrine
e le particelle di ferro vengono attratte e provocano una forte fitta; oppure
possono essere più diffusi e si sente una sorta di calore che aumenta fino al
dolore. Il peggio è quando si soffermano sui testicoli e su altre parti delicate
del corpo. Ultimamente sembra che vada un po’ “meglio”. O sono io che mi sono
abituato o loro che hanno imparato a gestirli. Questa tecnica la usano in
particolare la notte per svegliarmi.
D:
Tutto ciò si verifica solo dentro casa?
In
principio erano portati a farmelo ovunque. Dovrebbe trattarsi di apparecchi
piccoli e maneggevoli. Forse era un modo per farmi capire che potevano
raggiungermi ovunque. Recepito il messaggio sono passati ad attaccarmi in
particolare a casa. Ora mi sono fatto costruire un apparecchio, una sorta di
calamita che attira gli ultrasuoni e evita che mi cadano
addosso.
D:
Come hai fatto a scoprire che quelle scosse era in realtà provocate da
ultrasuoni?
Sempre con le agenzie private. Hanno fatto venire a casa
degli esperti che hanno misurato il tasso di elettricità nell’appartamento.
Indirettamente ho avuto la conferma anche dal fatto che l’apparecchio che mi
hanno dato funzionava.
D:
Come fanno a coinvolgere solo te e non colpire altre persone? Come fanno a
guidare le emissioni?
E’
come per un’arma. Ora dire una pistola è banale, ma per farti capire. In
internet ho trovato chi vende questi prodotti, in america vengono usati contro i
cani. Quando ci sono altre persone in casa questi episodi non si verificano,
credo che mi controllino molto spesso. Capita però che quando sto fermo in una
posizione riescono a colpire solo me evitando gli altri.
D:
Perché avrebbero scelto proprio te? Solo come vendetta delle denuncie alla
Camera?
La
cosa che non capisco è proprio perché ce l’hanno con me. Alla fine non mi occupo
di politica da decenni. Forse credono che io sappia più di quanto so, e in
questo caso hanno preso un grosso abbaglio, oppure con l’11 settembre, con il
pretesto della guerra al terrorismo, si permettono di usarci tutti come cavie.
.
D:
Non c’è nessuno che possa vigilare? Nessuno che possa indagare sull’attività
dei servizi segreti?
Secondo la nostra associazione anche a sinistra c’è
molta convivenza. Il Manifesto e Liberazione non dicono quasi mai nulla, Dorigo
ipotizza che il suo microchip sia stato impiantato nel 1996, con il
centrosinistra al governo in Italia e per anni in seguito è stato Ministro della
Giustizia Diliberto, segretario del PdCI, inoltre i deputati della sinistra
fanno parte delle commissioni di controllo sui servizi, come possono non sapere
nulla?
CHI SONO I
TORTURATORI ?
Chi
sono i torturatori? Chi può avere interesse a torturare con scosse elettriche
degli individui inermi? Chi può essere interessato allo spionaggio della mente
umana?
Non
si tratta certo di domande facili. Abbiamo raccolto alcune informazioni a tal
proposito, senza certo la pretesa di dare una risposta definitiva, anche perché
qui non si intende svolgere il lavoro repressivo di un tribunale dove si cerca
qualcuno da punire, qui si tratta di una guerra di liberazione dell’essere
umano dal potere sempre più opprimente della tecnologia al servizio dei potenti,
se c’è qualcosa che proprio non interessa è la ricerca di un capro espiatorio da
sacrificare per poter saziare la sete di giustizia.
Un’ipotesi sostiene che questi strumenti siano usati per
obbligare determinati soggetti ad un sorta di rieducazione
telematica/telepatica, in cui si può solo venire cooptati nel gruppo degli
stakers per diventare a loro volta controllori, se non ci si suicida prima.
Secondo questa ipotesi non sarebbero principalmente le forze di polizia a
gestire questi sistemi bensì gruppi di ricercatori. Non sarebbe estranea la
psichiatria e la psicanalisi (in questo senso leggasi la Facoltà di Scienze
di Investigazione di Aquila e Chieti, e di Psicologia, come
Padova ed altre, collegate stabilmente al
DAP carcerario, come denuncia Dorigo). Non a caso sin dagli anni ’70
la psichiatria e la psicologia hanno partecipato alla repressione di
rivoluzionari e ribelli anche in Italia. In particolare la denuncia di Paolo
Dorigo, veneziano, indica in Padova la sede di lavoro
della “psicologa” che ha attivato un telecomando dopo una settimana di giorni
dall’operazione del 10 gennaio 1996 al CTO di Torino (cfr. la querela
del 22/9/2004 presentata alla procura di Torino). Sullo stesso argomento vi
è l’interessante ammissione del professor Andreoli, psichiatra internazionale,
che cita una ricerca in grado di cancellare i cattivi ricordi (cfr. Io donna,
Corriere della sera, febbraio 2003), che con
altri articoli è incluso da Dorigo nella pagina Scienza=Tortura del suo
sito. Secondo questa ipotesi sarebbero coinvolti, personaggi dello spettacolo, vip, magistrati, giornalisti
e importanti ergastolani, in una rete trasversale
decisionale di certi interessi anche interni alle istituzioni, ove non è utile
utilizzare il telefono, anche interna alla massoneria. Si tratterebbe di
una struttura compensativa del potere, anche nascosta alla giustizia ordinaria.
Su questo punto vi è il caso di un importante professionista veneto, editore di una rivista artistica, che è stato
sottoposto a questo trattamento per sottrargli la sua creatività, (procedimento
penale in corso), che non riesce a trovare il modo di
farsi togliere l’oggetto di 1,2 cm x 0,4 cm che ha nella parte superiore della
testa.
Su
questi e su moltissimi altri dati forniti dall’AVae-m, l’associazione non solo
garantisce la veridicità, ma ci ha inoltre messo a disposizione numerosi
documenti che non possono ancora essere pubblicati.
Peraltro molti di questi documenti, inerenti i casi di torturati nelle carceri,
sono già in possesso della DIA, che non ne ha fatto alcun uso (sequestro del
computer di Paolo Dorigo del 25-1-2005 a Spoleto, dissequestrato senza danni nel
novembre successivo su istanza del compianto avv.Battain di
Venezia).
Magistratura di sorveglianza, direzioni carcerarie,
corpi speciali di polizia penitenziaria e procure della
repubblica
Non è dato conoscere perché
tutte le carceri sono
interconnesse via satellitare al Ministero di Giustizia, né quali armi
elettroniche siano a disposizione delle “sale regia” in ogni singolo carcere. Da
sottolineare il fatto che Diliberto, ex ministro “comunista” della giustizia ha
istituito i GOM, gruppi speciali molto violenti specializzati nella repressione
e dotati di strumenti particolarmente tecnologici,
l’UGAP, con i quali da allora le carceri vengono controllate direttamente dalle
Procure. Invece nel 2006 sarebbe stato istituito (cfr. Matteo Bartocci su il
manifesto) un nuovo servizio
segreto carcerario incaricato non solo di evitare evasioni e reciproche
aggressioni tra pericolosi detenuti, ma anche di indagare sui loro parenti e
sulle persone in contatto anche solo epistolare tra loro: la polizia
penitenziaria che sull’onda castelliana del G8 tristemente famoso di Bolzaneto,
sbarca nelle città (e non solo nel mar Tirreno dalla loro flotta
napoletana).
Centri di
ricerca dell’Esercito, corpi di polizia, anche locali, ed
interforze
Nelle carceri e fuori c’è
oramai una integrazione “investigativa” delle forze dell’ordine che contrasta
con la natura rieducativa e rispettosa dei diritti “la cui soppressione non è
indispensabile”, dei detenuti, in pratica i detenuti
oggi non si trovano ad espiare una pena, ma a subire continue pressioni e
provocazioni, e non solo nei regimi
peggiori come il 41bis e l’EIV, ma anche tra i detenuti
“comuni”.
C’è anche chi ipotizza il
coinvolgimento di corpi volontari (“civici”) diretti persino da amministratori
locali (in questo caso colonnelli e via dicendo, come nei “ranger”), i cui
strumenti sono assimilabili a quelli delle forze di polizia. In questo caso si
confermerebbe il coinvolgimento di tutte le forze politiche (cfr
sito censurati del 2002 su Castro Pretorio, pagina in cui si descrivono le stesse cose che denuncia
l’AVae-m, corredate da un nome: aleggiatore di spettro, che secondo
l’anonimo estensore della denuncia non sarebbe sconosciuto alle forze politiche,
radicali compresi; pagina del 2002, recuperabile in www.paolodorigo.it/, che lo ha
recuperato all’oblio nel 2005 dopo il ritorno a casa di Paolo; Dorigo ha chiesto
nel giugno 2005 lumi a radio radicale, per mail, ma non ha mai avuto risposta).
Peraltro i radicali hanno smesso la loro campagna contro il 41 bis da alcuni
anni.
Inoltre i centri di
ricerca dell’esercito non sono tenuti, in Italia, a rendere note le scoperte e i
brevetti scientifici militari al paese, a sfregio della
stessa Costituzione a cui dovrebbero ubbidire.
Giornalisti investigativi con tessera dei servizi
segreti
L’associazione delle vittime
ci invita a riflettere sul fatto che la presenza di Caselli a direzione
Eurogiust, prima di diventare Capo del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria per decisione del ministro della Giustizia Diliberto nel 1999, non
sia casuale.
Recentemente lo scandalo sul
sequestro e la tortura da parte della CIA dell’imam milanese Abu Omar,
operazione che provocò l’arresto del vicedirettore del SISMI Mancini e il
mandato di cattura per tre agenti CIA, rappresenta un chiaro esempio di
coinvolgimento di giornalisti nelle sporche operazioni dei servizi segreti: si è
infatti scoperta la complicità del vicedirettore di Libero Renato Farina,
conosciuto nei palazzi del SISMI con il nome in codice di Betulla; Farina
avrebbe anche ricevuto dei compensi per le sue inchieste e i suoi articoli
scritti con lo scopo di depistare le indagini contro la CIA, come testimoniano
alcuni scontrini ritrovati dopo la perquisizione della sede del SISMI in via
nazionale a Roma.
Per
i giornalisti non tesserati la vita si è nel frattempo fatta molto pesante,
quasi come nei primi anni ottanta
(Russomanno, Buffa): dal 2001 in poi le perquisizioni (Sarzanini, Fusani, di
Repubblica, furono tra le prime giornaliste colpite), sono diventate
numerosissime, in genere con sequestro (!) di strumenti privati e di lavoro
(dischi fissi di computer); le stesse cose avvengono dal 1996 stranamente, a
case editrici di sinistra (Datanews), deputati (Paolo Cento), sindacalisti,
ecc.
Comitato di prevenzione contro la tortura CPT
(Dipendente dal Consiglio d’Europa)
Mauro Palma presidente di
Antigone in Italia, ne è presidente: sul caso Dorigo ha speso, nel giugno 2003,
proprio mentre Dorigo documentava in dettaglio le torture dell’anno precedente a
Livorno, solo parole pietistiche associabili ai
luoghi comuni diffamatori della “psichiatria”. Ci chiediamo a cosa servano tali
strutture preventive, se non sono in grado di prevenire nulla (come dimostra
lo scandalo scoppiato dal dossier sull’Espresso di alcuni mesi fa di un
giornalista infiltratosi nei CPT come clandestino), ma piuttosto smentiscono
e fanno passare per pazzi chi denuncia ciò che nel loro ruolo di controllori
avrebbero dovuto sapere. Anche Palma non ha mai risposto alle domande, anche per
mail inviate, che l’AVae-m gli ha posto.
Bande mafiose, di trafficanti e bande che gestiscono la
prostituzione
Raramente si parla di mafia
in questo paese che la mafia l’ha inventata. Certo è che lo la
mafia-stato cosa nostra possiede armi e strumenti ad alta
tecnologia,
come ad esempio il marchingegno dell’autista di Provenzano in grado di
individuare la presenza di microspie. Dopo l’arresto di Provenzano e la
perquisizione del suo rifugio si parlò continuamente nei media di oggetti
scientificamente avanzati, ma non si è più saputo nulla di “quali” tecnologie
elettroniche siano state recuperate nella base.
Per quanto riguarda le bande
criminali che gestiscono lo sfruttamento della prostituzione vi è addirittura,
oltre al sospetto di Paolo Dorigo dell’AVae-m che abbiamo inserito in
Altri casi, una trama di film a puntate andata in onda su Rai3 la
scorsa primavera su questa questione.
Comunità di recupero dalle
dipendenze
Abbiamo contattato Sara, una
ragazza che ha vissuto in una di queste comunità, affermando che i metodi di
controllo e repressione sono a dir poco nazisti. Si tratta di vero e proprio
terrorismo psicologico, senza alcun dialogo, solo urli, senza neanche la
possibilità di replicare.
Sara faceva parte della
comunità di Mestre e non ha nessun problema nel fare nomi e cognomi dei suoi
aguzzini, anzi ci siamo dati appuntamento per un lavoro di approfondimento
specifico oltre questo dossier. A gestire la gran parte di queste comunità è la
Chiesa Cattolica, il presidente a Mestre era Angelo Benvegnù, uomo che alterna
la sua opera caritatevole ad una casa ricca di mobili antichi e ad amici
gioiellieri.
Con un linguaggio tipico da
lavaggio del cervello, la punizione viene chiamata “esperienza”. Durante
l’esperienza chi ha fatto degli errori deve pagare lavando i piatti o subendo
altre pubbliche punizioni. Tutto ciò è molto umiliante, un particolare
accanimento è riservato alle donne.
Ci sono stati anche dei
morti, anche perché in simili condizioni o ci si piega o si muore. Nella via del
recupero sono assenti ogni tipo di supporto psicologico o farmacologico. E’
peggio che in carcere, almeno lì si possono ricevere lettere o telefonate, in
comunità c’è il più totale isolamento.
Solo in alcuni determinati
momenti c’è la possibilità di sfogarsi. In quei gruppi si può urlare ciò che si
vuole a chiunque, ma nessuno ha il coraggio di farlo contro gli aguzzini. Viene
fatto un tale lavaggio del cervello che ti convinci che vada bene così e nessuno
pur soffrendo ha la forza di protestare.
Tutto ciò non riguarda i
figli tossicodipendenti di ricchi industriali, per loro, ricorda Sara, c’è un
trattamento totalmente diverso.
Comitati di indagine
parlamentari
I comitati di indagine
parlamentari hanno il compito di controllare il lavoro svolto dagli apparati
dello stato. Ci sono comitati che si occupano di antimafia, di antiterrorismo,
di servizi segreti, ecc.
Nessuna
relazione di tali comitati si è mai occupata di quello che noi denunciamo,
malgrado le denunce in tutto il mondo e malgrado l’ammissione stessa del
Presidente USA Clinton nel ’95 non sono mai state svolte in Italia indagini
parlamentari su questo campo.
A cosa servono tali
comitati? Qual è il loro compito? Chi dovrebbero controllare? O non vengono
informati di quanto avviene realmente nel paese, oppure ne sono
complici.
Nel primo caso si evidenzia l’inefficacia delle strutture democratiche, semplice
rivestimento esteriore di un sistema che prende altrove le sue decisioni più
drastiche, mentre se fosse vero la seconda ipotesi in tutta la sua gravità
l’intero mondo della politica risulterebbe totalmente compromesso con tali
abusi.
Il muro di gomma
berlusconiano eretto di fronte alle richieste di Russo Spena, parlamentare del
PRC, (cfr premessa del libro La tortura nel bel
paese) sul caso Dorigo è confermato dal bonario atteggiamento con cui
anche giornalisti qualificati fanno proprie le direttive dei
politici circa la “libertà d’azione” dei servizi e il loro diritto al
“reato”
(escluso l’omicidio diretto), come previsto dal decreto Berlusconi del
maggio-settembre 2002. Ossia al dovere dei politici del Parlamento di “chiudere
un occhio” per il “bene” della nazione (Radio Rai 3 mattina, 10 agosto 2006).
Pseudo-UFO
E’ un’opinione assai diffusa
tra gli scettici di ufologia che dietro le apparizioni, in particolare nei cieli
del Messico e del Sud degli Stati Uniti, di oggetti volanti non identificati vi
siano in realtà aerei ad alta tecnologia dell’esercito USA, veri e propri dischi
volanti in possesso dell’aviazione americana.
Un’ipotesi potrebbe essere
che anche dietro a molti dei presunti rapimenti possa esserci la mano, non degli
alieni, ma di scienziati umani. Ad affermare ciò è un ex ufficiale dell’aereonautica militare, Roberto
Pinotti, secondo il quale le forze militari si servirebbero di ignare cavie per
i loro esperimenti.
Molto interessante in tal senso un servizio RAI sugli
extraterrestri e su fenomeni non spiegabili scientificamente. Tra gli argomenti
trattati c’è anche l’analisi di quanto avveniva alcuni anni fa in un paesino
siciliano, dove misteriosamente andavano in corto circuito i sistemi elettrici e
prendevano fuoco gli elettrodomestici; tra le contraddizioni degli esperti
militari però emergeva l’ipotesi che causa dello strano fenomeno potevano
anche essere emissioni non controllate o provocate volontariamente da
qualche sconosciuto di ultrasuoni, gli stessi usati contro Maurizio
Bassetti.
Ancora più interessante, sempre nel servizio RAI, la
denuncia di un Napoletano che affermava di essere stato rapito dagli alieni:
quest’uomo dopo alcuni anni ha avvertito del dolore alla mano, si è fatto quindi
visitare in ospedale dove nessuno sapeva dare delle risposte. La storia finisce
che l’uomo misteriosamente ha trovato nella sua mano, come mostrano le
lastre, dei microchip!
Servizi
segreti
C’è
una pagina molto interessante in Inglese da tradurre sulla storia delle ricerche
della CIA sul controllo mentale e sulle armi ad alta tecnologia in generale. Per
chi volesse cimentarsi nella traduzione il link è http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/trufax1.htm.
(Tolto da internet dalla NSA-CIA, lo abbiamo salvato da
un altro sito). Ne riportiamo una breve sintesi.
Nel
1931 il Dr. Cornelius Rhoads, il cui nome è presente anche all’interno della
commissione per la ricerca atomica, ha effettuato esperimenti biologici per il
Rockefeller Istitute for Medical
Investigations, finalizzate al potenziamento di armi chimiche per l’esercito
americano. Nel 1932 duecento neri americani diagnosticati come sifilici vengono
usati come cavie per esperimenti. Nel 1940 quattrocento prigionieri di Chicago
vengono infettati dalla malaria al fine di sperimentare nuove medicine per
combattere la malattia; alcuni criminali nazisti citarono questi esperimenti per
proteggersi nel processo di Norimberga dai crimini dell’olocausto. Nel 1942 il
Chimical Warfar Service sperimentò
gas chimici su circa 4000 soldati. Nel 1944 la marina statunitense utilizzò
esseri umani come soggetti per i propri esperimenti chimici di guerra. Nel 1945 la CIA, il U.S. State Dipartment e
l’Army inteligent cominciano a reclutare scienziati nazisti offrendo immunità e
identità segrete in cambio di un lavoro top secret. Nel 1947 la CIA effetua
degli esperimenti con LSD su soggetti umani per studiare le reazioni della
coscienza. Nel 1953 la CIA da vita al
famigerato progetto MK-ULTRA, si tratta di una ricerca finalizzata al controllo
della mente umana. Nel 1955 la CIA fece dei nuovi esperimenti biologici
sulla popolazione civile, mentre gli esperimenti con l’LSD continuano su 95 volontari nel 1958, nel 1960 gli
esperimenti con LSD si estendono a Europa e Asia. Nel 1965 la CIA comincia il progetto
MK-SEARCH, altro progetto finalizzato al controllo della mente con l’uso di
farmaci. Sempre nel 1965 alcuni prigionieri vengono studiati per
sperimentare soluzioni a malattie tumorali. Nel 1966 continuano le ricerche sul
controllo della mente, si tratta questa volta del progetto MK-OFTEN,
sperimentato su umani ed animali; le ricerche continuano con il progetto
MK-NAOMI, in piena continuità con i dati acquisti con l’MK-ULTRA. Nel 1969
Dr. Robert MacMahan del Department of
Defense chiede al Concesso americano 10milioni di dollari per le sue
ricerche finalizzate allo studio dell’immunità biologica. Nuovi esperimenti
biologici avvengono negli anni ’70 contro l’AIDS, le ricerche si accanisco
contro gruppi etnici con particolari variazioni nel DNA. Nel 1975 Fort Detrick riesce a produrre un
virus nei confronti del quale non esiste alcun tipo di immunità. Nel 1977 si
ha la conferma che ben 239 aree popolate
sono state contaminate dall’uso di agenti chimici tra il 1949 e il 1969. Nel
1981 si dichiara che la principale causa della diffusione dell’AIDS sta
nell’omosessualità, mentre si omette volutamente che il virus è stato diffuso
soprattutto a causa del vaccino contro l’epatite B effettuato in condizioni non
igieniche. Nel 1990 oltre 1500 ispanici e neri vengono usati per sperimentare
vaccini senza la licenza USA.
Nel dossier si riporta inoltre che nel
1996-1997 sono stati inoltre avviati esperimenti per il controllo mentale a
distanza, dalla NSA.
http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/