UN CONTRIBUTO ALLE DENUNCE CHE PAOLO DORIGO CONDUCE CONTRO I NUCLEI OSCURI DELLA TORTURA TECNOLOGICA
IN PARTICOLARE QUELLI PIEMONTESI (prima denuncia di questa natura agosto 2002, denuncia base 22-9-2004, ulteriore documentazione nel ns.sito)
vai all'esempio su Levi Montalcini
vai al documento del dr.Sica maggio 2000
1
Torino è
sicuramente un centro nevralgico per quanto riguarda lo studio delle
neuroscienze, dove si collegano scienziati "progressisti" con magistratura
"democratica" (Caselli) e carabinieri (Dalla Chiesa).
Novara è in Piemonte.
Perciò centro di sperimentazione delle neuroscienze.
2
Se ho detto prima a Torino c'è un collegameno tra scienziari
cosidetti "progresiSSti" in nome della neutralità della scienza, magistrati
"democratici" e carabinieri come Dalla Chiesa. In sostanza la continuazione
della struttura antiguerriglia che c'era negli anni '70. Mi stavo dimenticando
Don Ciotti ovvero il gruppo Abele dove lavorano molti sinistri, dissociati e
pentiti. In sostanza, il rivoluzionario che si affida alle masse è un problema
psichiatrico (banalizzo ovviamente, senza l’acredine che ci metteva Canarini nel
1999) e comunque se vuoi aiutare gli "utltimi" fai volontariato. In sostanza vai
a fare l'assistente sociale e vai dare la toppa ai guasti sociali che causa il
modo di produzione capitalista. Ci si salva la coscienza. E ci sente ancora di
sinistra (ovvero la siinistra del capitale).
E' una strategia della
contrivoluzione preventiva nei paesi capitalisti. Strategia globale a livello
politico (con dissociazione, soluzione politica) culturale, sociale
(volontariato come sostituto della militazan) e psicologica/psichiatrica (il
rivoluzionaro o comuque chi non accetta le condizioni di questa società come
devianza da recuperare o da distruggere).
Daltronde bisogna vedere il ruolo
filoimperialista di molte ONG nei paesi del sud del mondo. Comprese le ONG “di
sinistra”.
3
Paolo Dorigo mi ha detto che
“certamente vi sono dei legami con
neurofisiologia e fisiopsicopatologia di Torino, una Vittima di torture
tecnologiche asserì allorquando era assidua alle comunicazioni con noi AVae-m,
che i due medici che si recarono a fare esperimenti negli USA su detenuti
sottoposti a MK Ultra fossero tali Benedetti e Strada o Strata, i quali
lo dissero agli studenti a lezione nel 1995.”
Paolo ha anche prove di rapporti
tra il suo ex tutore (ex Pci di Torino) –che comunque ha più volte scritto e
detto di aver solo provveduto alle pratiche per il divorzio che Paolo gli aveva
chiesto e di non aver mai firmato nullaltro, e del resto non era suo tutore nel
1996 ma solo dal 2001 al 2004-, l’anestesista del CTO che provvedette a testare
Paolo prima dell’operazione del 10 gennaio 1996, alcuni amici di Violante, e
persino Don Ciotti, che secondo lui poteva “aiutare” Paolo il quale ovviamente
si è ben guardato dallo scrivergli una sola cartolina. Ma NON sa nulla di
eventuali suoi rapporti con persone di questo ambiente, e del resto nel 2007
impegnatosi a cercare un medico per l’operazione, avrebbe avuto solo risposte
negative. PERO’ Paolo sa di una sua bugia: nel 1999 a gennaio asserì di
conoscere bene l’attuale Presidente della Repubblica, mentre oggi lo
nega.
AGGIUNTA AVae-m 11-5-2008: La pratica di cercare di infiltrare Vittime o presunte tali nell'AVae-m ha prodotto una procedura assai selettiva da parte dell'Associazione per evitare queste infiltrazioni, tuttavia in ogni caso si è assodato che forze speciali cercano una volta che una nuova Vittima contattta l'AVae-m, di interferire violentemente, spingendole in alcuni casi ad allontanarsi, in altre a chiudersi per paura, in altre ancora a fare delle follie di modo da screditare l'AVae-m agli occhi del magistrato che di volta in volta si avvicina allo studio delle nostre denunce. La pratica dell'AVae-m perciò è pericolosa per un sistema che NON vuole in alcun caso ammettere la Verità per una montagna di interessi economici e politico-militari che gli stanno dietro.
Esempio questo articolo sul Centro Montalcini
(European Brain Research Centre di Torino)
Le
Rubriche: in Salute
LA NOSTRA SALUTE
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Il
Centro Montalcini e i misteri del cervello
6 nov 2003
Torino - I
traguardi raggiunti dalla scienza ci hanno permesso di ampliare
sorprendentemente le nostre conoscenze in tutti i campi. Siamo arrivati a
rendere "casalinga" l'intelligenza artificiale, armati di microscopi possiamo
osservare la vita di una cellula o di un virus, con un telescopio ci inoltriamo
fra le stelle...
Ma resta un'incognita che, peraltro, è dentro di
noi: il cervello, con i suoi miliardi di neuroni attivi e le migliaia di
miliardi di sinapsi che li collegano. Il cervello, come più volte hanno
affermato persino gli scienziati, è e resta la struttura più complessa e, per
certi versi misteriosa, tra quelle studiate dall'uomo. Ed è anche questa
premessa a renderlo tanto interessante, e a stimolare molti ricercatori
nell'impresa di carpirne i segreti.
In questa direzione sta lavorando
anche il "Rita Levi Montalcini Center for Brain Repair", istituito presso
l'Università di Torino, con il primario obiettivo di creare un gruppo di
ricercatori dediti allo studio del sistema nervoso per collaborare alle varie e
complesse tematiche connesse con la riparazione dei danni cerebrali.
Non basta, però. Un'altra attività del Centro è interamente dedicata
a noi curiosi che, il più delle volte, ci sentiamo sconfitti da termini e
assunti che ci risultano facili quanto decifrare la famosa Stele di Rosetta con
tutti i suoi geroglifici: diffondere, attraverso un lessico divulgativo, le
conoscenze raggiunte in questo settore di ricerca. Il tutto attraverso incontri
dedicati non solo agli esperti, ma anche al pubblico.
Così, in
occasione di un meeting con studiosi di altri paesi europei e nordamericani, il
professor Piergiorgio Strata (docente ordinario di Neurofisiologia nella Facoltà
di Medicina del capoluogo piemontese), avvalendosi della collaborazione dei
colleghi stranieri ed in sinergia con la Fondazione per le Biotecnologie di
Torino, ha preso l'iniziativa di organizzare a Torino un incontro in cui
discutere i dati più recenti emersi intorno al problema di come il cervello si
modifica in seguito a stimoli ambientali e come tali studi possano contribuire
alla riabilitazione in seguito ad insulti cerebrali. L'iniziativa, svoltasi di
recente, ha avuto un notevole successo specialmente tra i non addetti ai lavori,
che hanno mostrato un vivo interesse per l'argomento.
Nuove
prospettive per la cura dell'ictus cerebrale
La prestigiosa rivista
"Nature Medicine" ha pubblicato di recente uno studio, condotto dai ricercatori
delle Università di Torino e Losanna, che ha evidenziato una nuova prospettiva
terapeutica per la cura dell'ictus. Il trattamento si basa su una sostanza, per
l'esattezza un peptide battezzato D-JNKI-1, capace di inibire l'attività di una
molecola denominata JNK responsabile della morte dei neuroni.
Dai
test di laboratorio è emerso che l'esposizione al D-JNKI-1 previene totalmente
la morte, indotta da diversi stimoli tossici, dei neuroni della corteccia
cerebrale in coltura. Inoltre il trattamento con questo peptide permette di
ridurre significativamente il danno cerebrale, diminuendo l'area dell'infarto
del 65-95% in caso d'ischemia cerebrale transitoria e permanente, senza evidenti
effetti collaterali. Il risultato è stato ottenuto a livello sperimentale, deve
quindi trovare conferma a livello clinico.
Il progetto è stato
coordinato da una torinese, la dottoressa Tiziana Borsello (attualmente
ricercatrice nel laboratorio del prof. Peter Clarke dell'IBCM di Losanna), e vi
ha partecipato il gruppo di ricerca del prof. Alessandro Vercelli della Facoltà
di Medicina e Chirurgia di Torino.
«Fino a tempi relativamente
recenti si riteneva che al termine del periodo dello sviluppo il cervello
diventasse una struttura rigida ed immutabile, anche se i fenomeni di
apprendimento e memoria erano difficilmente conciliabili con tale rigidità»,
afferma Piergiorgio Strata. E aggiunge che, però, «ormai è universalmente
riconosciuto che il cervello è plastico anche nella vita adulta e perfino a
tarda età. Inoltre, mentre in passato si dava per scontato che la genetica
avesse un ruolo fondamentale nel determinare la struttura del cervello e che le
abilità individuali dipendessero in piccola parte dall'esperienza, oggi sappiamo
che gli stimoli ambientali, durante un breve periodo critico dello sviluppo,
giocano un ruolo determinante nel formare l'architettura finale del nostro
cervello».
Tale nuovo concetto è definito di "neuroplasticità" e, in
estrema sintesi, delinea la capacità del cervello di cambiare in seguito al suo
uso. L'intervento di Strata rivela un altro dato importante: «Questi concetti si
sono dimostrati validi anche dopo lesioni del cervello, e sono diventati
fondamentali per le terapie neuroriabilitative dopo danni cerebrali. Infatti,
anche dopo lesioni dovute a traumi, infezioni, incidenti vascolari oppure in
malattie neurodegenerative (come il morbo di Alzheimer), la stimolazione
ambientale riveste un ruolo importante per la riorganizzazione dei circuiti
cerebrali rimasti indenni. A questo punto appare molto importante studiare i
meccanismi molecolari e cellulari dei cambiamenti indotti dalle manipolazioni
ambientali, per identificare terapie farmacologiche e strategie riabilitative
fondate su strumenti razionali».
L'attività del Centro di Torino
continua e si sviluppa su più fronti. E, dato l'obiettivo divulgativo che si
sono dati i suoi ricercatori, non mancheremo di venire a conoscenza dei
risultati ottenuti.
Assegnato il Premio "Mente e
Cervello"
Il 22 ottobre nell'Università di Torino si è svolta la
cerimonia di conferimento del Premio "Mente e Cervello 2003", istituito dal
Centro di Scienza Cognitiva dell'Università e Politecnico di Torino e
patrocinato da Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino, che intende sia
onorare gli studi più rilevanti nelle aree della scienza cognitiva sia
«riconoscere il generoso supporto di mecenati alla stessa disciplina».
Domenico Parisi, già direttore dell'Istituto di Psicologia del CNR e
attuale Presidente dell'Associazione Italiana di Scienza Cognitiva, ha ricevuto
il riconoscimento «per la sua pioneristica attività di fondazione della scienza
cognitiva e per i contributi teorici e sperimentali da lui offerti, in
particolare nell'area della simulazione connessionista su
computer»
Giacomo Rizzolati, ordinario di Fisiologia Umana all'Università
di
Parma e neuroscienziato di grandissima fama, per la sua «costante attività
di indagine nel settore delle neuroscienze, culminata con la scoperta dei
neuroni a specchio e con la definizione delle loro proprietà»
Romilda
Bollati, presidente della casa editrice Bollati Boringhieri, per «la qualità
dell'attività editoriale della casa editrice, che ha svolto costantemente un
ruolo di punta nel sostegno e nella diffusione dei lavori di scienziati
cognitivi italiani ed internazionali.
R. R.
Per saperne di
più:
http://www.fobiotech.org/brainrehabilitation
Centro
di Scienze Cognitive, tel. 011-6703065
Nei nostri archivi:
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medicina, salute. Fra gli articoli:
Ictus cerebrale, l'agguato
silenzioso
Alessandra Scagliola
Home Comunicati
Stampa 2000
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OGGETTO: INSEDIAMENTO COMMISSIONE NEUROSCIENZE IN DATA
4/5/2000
COMUNICATO STAMPA
OGGETTO: INSEDIAMENTO COMMISSIONE
NEUROSCIENZE IN DATA 4/5/2000
IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ON.
PROF. VINCENZO SICA
Il giorno 4 maggio 2000 si è tenuta presso la sede del MURST la riunione di
insediamento della Commissione Nazionale sulle Neuroscienze presieduta dall'On.
Vincenzo Sica.
Alla riunione hanno partecipato
vari esponenti: il prof. Berlucchi (Università degli studi di Verona), il
prof. Bernardi (Università di Roma Tor Vergata), il prof.
Calissano (CNR), il prof. Cassano (Ospedale S. Chiara), il dr.
Cavazza (Presidente Sigma-Tau), il prof. Clementi (Università di
Firenze), il prof. Conti (Università di Ancona), il prof.
D'Alfonso (Società Italiana di Psicologia), il prof. Gessa (Università di
Cagliari), il prof. Levi (Istituto Superiore di Sanità), il
prof. Maffei (Istituto di Neurofisiologia del CNR), il prof. Oliverio
(Ist. di Psicobiologia del CNR), il prof. Rizzolatti (Università di
Parma), il prof. Piergiorgio Strata (European Dana Alliance for
Brain) ed il prof. Tocchini-Valentini (Istituto di Biologia Cellulare del
CNR). Erano presenti, inoltre, il dr. Criscuoli, il dr. Fonti,
il dr. Marinucci, il prof. Romano del MURST, il Presidente della
Società Italiana di Neuroscienze, prof. Meldolesi ed i
rappresentanti della Fondazione Telethon, della Fondazione
Italiana Sclerosi Multipla e della Fondazione Alzheimer Italia. Hanno
preso parte alla riunione il dr. Piero Angela (RAI) e
la dr.ssa Emanuela Medi (Giornale Radio
RAI).
Dopo un'introduzione dell'On. Sica
sui motivi per i quali si è decisa l'istituzione di una Commissione Nazionale
sulle Neuroscienze, il prof. Aldo Romano, Capo della Segreteria
Tecnica del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica, ha illustrato le Direttrici di intervento del Piano
Nazionale della Ricerca in corso di preparazione. E' emerso che occorre
garantire e migliorare la funzionalità del sistema scientifico ed agire con
interventi strutturali attraverso degli investimenti pubblici da realizzare sul
medio/lungo periodo.
Successivamente, sono
stati formati sei gruppi di lavoro:
Comunicazione:
- Dott. Piero
Angela
- Prof. Fiorenzo Conti
- Dott.ssa Emanuela Medi
- Dott. Carmine
Marinucci
- Prof. Lamberto Maffei
- Prof. Alberto Oliverio
(coordinatore)
Revisione dei dati della pubblicazione "Decennio del
Cervello"
- Prof. Pietro Corsi
- Prof. Giulio LEVI
- Prof. Jacopo
MELDOLESI (coordinatore)
Costruzione di una rete nazionale
- Prof. Giulio
LEVI
- Prof. Giorgio Bernardi
- Prof. Giovanni Berlucchi
- Prof.
Giacomo Rizzolatti
- Prof. Edoardo Boncinelli
- Prof. Francesco
Clementi
- Prof. Piergiorgio Strata (coordinatore)
Rapporti con
l'industria
- Prof. Pietro Calissano
- Prof. Gian Battista Cassano
-
Dott. Claudio Cavazza
- Prof. Gian Luigi Gessa
- Ing. Gianpietro Leoni
(coordinatore)
Charities
- Dott. Niccolò Contucci (coordinatore)
-
Dott.ssa Gabriella Salvini
- Prof. Glauco Tocchini-Valentini
- Prof. Mario
Battaglia
Formazione, dottorati, collaborazione con l'estero
- Dott.
Giampietro Leoni
- Prof. Jacopo Meldolesi
- Prof. Gianluigi Gessa
(coordinatore)
La prossima riunione della
Commissione è stata stabilita per la fine di
giugno.
Nel formularle i miei migliori auguri
di buon lavoro, l'occasione mi è gradita per inviarle i miei più cordiali
saluti.
Vincenzo Sica
5 maggio 2000