ROMA
Un ambiente domotico interamente controllato dai soli impulsi elettrici
cerebrali. Una stanza domotica, insomma, dotata di una zona in cui i
dispositivi elettronici, dalla Tv al lettore dvd, compresi telefono,
ventilatore, porte automatizzate, luci ambientali o videocamere, con un
piccolo robot mobile, estensione virtuale della persona, possono essere
azionati grazie alla sola rilevazione dell’attività elettrica cerebrale.
A sviluppare l’innovativo ambiente domotico è stato un team di
neurologi, neurofisiologi e bioingegneri guidato da Fabio Babiloni, del
dipartimento di Fisiologia e Farmacologia dell’Università La Sapienza di
Roma, e da Maria Grazia Marciani, professoressa di neurologia
all’università romana di Tor Vergata.
Scopo della ricerca spiegano i responsabili dello studio, «è quello di
generare nuovi ausili per coloro che, a causa di patologie
neurodegenerative o traumatiche, possono perdere o hanno perso del tutto
il controllo volontario dei muscoli e con esso la capacità di comunicare
con l’esterno». «Lo sviluppo dell’ambiente domotico intende così mettere
a punto -continuano- una serie di tecnologie, incluse le interfacce fra
cervello e computer, in grado di sostituirsi ai nervi periferici e ai
muscoli».
Obiettivo della ricerca è diminuire il livello di dipendenza dagli altri
nelle attività della vita quotidiana e ridare alla persona un senso di
privacy nella comunicazione e cura della propria persona. La ricerca,
realizzata in collaborazione con la Fondazione Santa Lucia, prosegue da
dieci anni grazie ai finanziamenti di enti nazionali e internazionali,
come il VII programma quadro europeo, progetto Tobi e Smart4all, e di
fondazioni private, quali la Fondazione Telethon e Fondazione Bnc.
E per dimostrare che l’innovativo ambiente domotico funziona davvero,
domenica prossima, 28 dicembre, nel corso della trasmissione Elisir, in
onda su Rai 3 alle ore 21.30, è previsto un collegamento in diretta con
i laboratori della Fondazione Santa Lucia di Roma, sede del laboratorio
«Modellistica e di Immagini NeuroElettriche e di Interfacce Cervello
Computer». Durante il collegamento, i ricercatori infatti accenderanno
luci, apriranno porte, azioneranno dispositivi elettronici grazie alla
sola rilevazione dell’attività elettrica cerebrale. |
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