Un link interessantissimo con il documentario RAI3NEWS SUL FOSFORO BIANCO USATO PER BRUCIARE VIVI I CIVILI IRAKENI:

http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchiesta/video/fallujah_ING.wmv

 

(dura 27 minuti)

 

 

L’infamia della scienza capitalista al massimo livello di valorizzazione si esprime anche nella mercificazione del corpo umano.

Dietro la scusa degli invalidi e privi di organi come braccia, gambe, occhi, si nasconde un altro tassello della mercificazione del corpo e degli organi di senso, della loro brevettabilità.

Altrimenti queste cose sarebbero state fatte da organi internazionali dell’ONU per gli handicappati e gli invalidi, senza bisogno né di multinazionali del profitto (ricordo un fumetto dell’Eternauta del 1980 circa in cui uno alla fine dopo essersi indebitato più volte resta senza soldi e gli portano via tutto, resta solo il cervello, e lo mettono, da vivo perché a nessuno interessa un debitore di una multinazionale, a vegetare ed impazzire in una vaschetta di vetro in una galera di cervelli senza corpi….

Ecco il link:

http://www.panorama.it/scienze/tecnologie/articolo/ix1-A020001032198 (Panorama, Corpo. Rifarlo a pezzi).

 

Altri esperimenti di comando di computer con la mente e la voce sono attuati con cavie portatori di handicap come tetraplegici. Ancora una volta: se queste cose sono trasparenti agli organi pubblici e gratuite, non in vendita, ma disponibili a chiunque senza particolari prezzi da pagare, ben vengano, altrimenti le multinazionali e centri di ricerca che praticano queste sperimentazioni svolgono un ruolo non proprio per fini di profitto. Un po’ come nel campo delle tecnologie biologiche applicate alla natura, con la ruberia di brevetti a paesi indipendenti da parte di multinazionali.

Ecco il link:

http://www.panorama.it/scienze/tecnologie/articolo/ix1-A020001031256 (Panorama, Mi chiamo Nagle, sono il primo uomo bionico)

 

Un interessante link che riprende la dichiarazione di RODOTA’ che abbiamo già linkato ma a volte senza successo, è questo:

http://www.tgcom.mediaset.it/tgtech/articoli/articolo255831.shtml