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DOCUMENTAZIONE MEDICO SCIENTIFICA RIGUARDANTE

IL CASO CENSITO N.17

 

Edizione n.3 del 30-5-2008 dopo la ridicola richiesta di anonimato da parte della Vittima, appena uscita da TSO, ridicola visto che il suo caso è notissimo in Italia ed all'estero

Edizione n.2 del 28-06-2006 agg.28-1-2007

clicca qui per l'aggiornamento in data 28-06-2006 (reinserito dopo chiusura sito della vittima stessa)

 

In data 01-06-2006 ho eseguito un particolareggiato esame del mascellare e della mandibola con una tecnologia TAC DentalScan presso uno studio privato in Veneto, su prescrizione del mio medico.

 

Questa mia ricerca è stata motivata dai ricordi di quanto è avvenuto durante un intervento, svoltosi a Padova nel 2004,  di estrazione del 2° dente premolare inferiore di destra che nella nomenclatura internazionale viene denominato 45.

 

Nel corso dell’ultimo mese ho svolto ricerche, anche in rete, riguardanti i materiali di varia natura che possono essere inseriti all’interno di un alveolo estrattivo e le motivazioni per cui si compiono tali procedure.

 

Non ho trovato alcun riscontro che potesse giustificare quanto io ho visto durante tale intervento in base a dei criteri di pratica medica corrente.  Per tale motivo ho deciso di orientare su questa zona una ricerca degli oggetti utilizzati per la tortura cui sono sottoposta, che ho descritto in parte, in quanto debbo ancora comprenderne del tutto le caratteristiche, nella mia Lettera aperta del 31-05-2006.

 

Qui espongo alcune delle scansioni effettuate con una modellazione tridimensionale computerizzata; proprio per la particolarità dell’esame, non mi è stata fornita altro che una serie di immagini, opponendo alcune difficoltà di natura tecnica ad estrapolarne delle altre, anche a mie spese.

Qui abbiamo intanto una sequenza di 7 scansioni sagittali prelevate dalla modellazione, con una estrapolazione computerizzata di una immagine ogni millimetro, riguardante la zona ossea immediatamente posteriore al 44.

(http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/Eleonora/Immagine%204.gif )

Nella scansione indicata dalla freccia, si nota una struttura di colore più scuro, di forma cilindrica, che ad una osservazione con un programma di computer graphics è risaltata nettamente rispetto a quanto d’intorno, delle dimensioni di cm.1,1 di lunghezza x mm. 3,5 di larghezza, mentre ad una prima osservazione, sembra una cavità radio-trasparente nell’osso. I rapporti di contiguità con la struttura anatomica cosiddetta forame mentoniero, sono da chiarire. Da chiarire anche la natura chimica dei materiali utilizzati: si potrebbe presupporre il ricorso a polisilossani, detti anche polimeri siliconici. La compatibilità con il corpo umano anche per quanto riguarda l’inserimento all’interno di una parte ossea è ampiamente documentata da un utilizzo ufficiale per protesi in varie zone del corpo.  Al di sopra di questa struttura è riconoscibile una “formazione radio-opaca a densità dentinale distalmente all’apice radicolare del 44”. Secondo il referto, “la morfostruttura della formazione segnalata e la sua locazione orientano per il residuo radicolare di 85”. Ad evitare le solite possibili capziose manipolazioni così frequenti nel mio caso, confermo che una struttura ovoidale radio-opaca a densità differente dall’osso circostante, compare in tutte le ortopantomografie che ho effettuato a partire dall’infanzia, e questo dato è compatibile con la diagnosi proposta dal radiologo.

 

Come risultato dell’esame è stata estrapolata anche una serie di scansioni assiali con una distanza tra le stesse, di mm.3,2.

(http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/Eleonora/Immagine%206.gif)

Tenendo conto che nell’arcata inferiore ho una protesi sostitutiva del primo molare sinistro (si tratta del 36), che è costituita da capsule ceramiche innestate su due perni in titanio inseriti nello spazio corrispondente alle due radici, va detto qui che in una scansione di questa serie, posta al di sotto della parte terminale inferiore di entrambi i perni, è possibile apprezzare, un corpuscolo di forma simile ad un gancetto o ad un “6” riflesso, che potrebbe però essere costituito da due piccoli corpuscoli circolari; il diametro complessivo di circa 3,5 - 4 mm. Rispetto ai perni in titanio, che hanno un valore grafico uniforme e invariante di 256-256-256 (luminescente), tale corpuscolo ha dei valori radio-opachi, cioè inferiori a quelli delle parti in titanio e diversi dalle parti ossee, e cioè variabili in termini grafici tra 239-237-238, 168-172-171, 229-229-229, 158-157-156. L’intervento che ha portato all’impianto dei perni in titanio è stato effettuato nel 2000 a Pescara in uno studio privato.

 

I successivi aggiornamenti di questa pagina serviranno ad evidenziare le modalità di mascheramento dei corpi estranei innestati, con adiacenti strutture anatomiche morfologicamente sia nella norma che anomale.

 

Avremmo voluto già poter proporre dei dettagli maggiormente precisi delle zone in questione, ma lo studio radiologico dove abbiamo effettuato questa prima verifica, pur disponendo della modellazione computerizzata tridimensionale dell’intera area mandibolare e mascellare, che permetterebbe senza grandi difficoltà la stampa e copia digitale di immagini di dettaglio estremamente più approfondito di quanto non sia fornito a livello standard, ha avanzato resistenze di vario genere giungendo al rifiuto di fornire dietro pagamento, quanto richiesto dalla paziente, se non dietro richiesta specifica di uno specialista di settore.

Ci auguriamo che più chiare disposizioni di legge permettano al più presto a qualsiasi cittadino-a di pretendere, se del caso anche a proprie spese, la più completa documentazione radiologica e di qualsiasi altro genere ritenuta necessaria senza particolari condizioni, quando di fronte a diversa opinione del sanitario incaricato dell’accertamento, ci sia comunque volontà ed esigenza in tal senso espressa dal paziente.